considerazioni sulla fibro

pensieri ed osservazioni

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  1. LLorenza
     
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    bene, giorni fa ripensavo ad alcuni argomenti che si affrontano in scienze delle costruzioni.
    anche quando studiavo mi avevano colpito alcune analogie tra la sismica, il comportamento delle strutture, la duttilità, e la vita delle persone.

    per resistere ai terremoti le strutture devono avere un certo grado di duttilità, essere ben collegate nell'insieme delle loro parti così da comportarsi come un unico organismo, non essere troppo rigide.

    da noi, al sud, dopo il terremoto dell'ottanta, molte abitazioni in c.a., si sono spezzate proprio nei nodi, cioè nelle parti di collegamento tra pilastri e travi, perchè c'era troppo ferro. il ferro viene calcolato, ma spesso nei cantieri i capomastri, credendo di fare bene, abbondano con il ferro, credendo così di fare bene.

    quando l'onda sismica colpisce una struttura troppo rigida, la spezza e la spezza proprio nelle parti meno duttili.

    mi sono chiesta spesso nella vita se una dinamica del genere si possa applicare anche alla vita delle persone.

    chi è troppo rigido, chi accetta ed affronta con difficoltà i cambiamenti corre maggiori rischi di spezzarsi con gli urti della vita? chissà.

    altre cose cui ripensavo giorni fa è il legame tra tensione e deformazione nei vari materiali.
    mi spiego con un esempio. immaginate di montare una mensola per i libri.
    cominciate a caricare. via via che il peso aumenta, quindi aumenta la tensione che si genera sul legno della mensola, vedrete comparire una classica deformazione, la mensola si imbarca. al di sotto di un certo peso, se vi affrettate a togliere i pesi, il legno tornerà come era prima e non ci saranno deformazioni.

    se invece caricate oltre un certo peso, anche se poi togliete i libri, la deformazione vi resterà, è irreversibile.
    a quel punto, nella pratica, l'unica soluzione che avete è girare la mensola, caricare, e deformare nell'altra direzione fino ad ottenere la mensola dritta (è il principio delle travi in precompresso, scusate, mi sto facendo prendere un poco la mano, ora mi riprendo).

    c'è poi una fase, più o meno lunga a seconda dei materiali, nella quale per piccoli incrementi della tensione, ci saranno grossi incrementi della deformazione.
    per tornare all'esempio della mensola deformata, se continuo ad aggiungere peso, mi accorgerò che da un certo punto in poi, anche se metto un libro piccolino, la mensola si 'incopperà' molto rispetto alle prime fasi di carico. cioè, per vedere le prime deformazioni ho dovuto caricare tanto, libri e libri, vocabolari, manuali, da un cero punto in poi, anche il saggio breve deforma, pesa.

    credo che sia quello che è successo a me. e mi sembra il comportamento acquisito dal corpo di una persona fibromialgica.
    io ho portato negli ultimi anni sicuramente dei carichi eccessivi, e non mi sono fermata ad ascoltare, non ho visto le prime deformazioni.
    ora anche le sollecitazioni più piccole determinano una risposta eccessiva, se guardiamo l'azione del momento, ma adeguata se la osserviamo in relazione a tutto il processo.

    bene, spero di essere riuscita a spiegare quello che sento.
     
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  2. TANY58
     
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    si...chiaro e forse condivisibile, a patto di conoscere per certo la meccanica dell'arrivo di questa patologia poco conosciuta....
    io proporrei qualche iniezione di cemento armato....faranno male???
     
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  3. LLorenza
     
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    magari scopriamo una cura nuova.
    no, sto pensando all'equivalente umano del girare la tavola deformata, caricare e togliere la deformazione.
    esiste? se sì, quale potrebbe essere?

    comunque, in scienze si parla anche di 'materiali con memoria'. cioè i materiali 'ricordano' le sollecitazioni cui sono sottoposti.
    non mi stupisce quindi il legame tra traumi di varia natura e fibro.

     
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  4. renza68
     
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    sono daccordo con la tua lettura Lorenza...

    Il problema è che mentre la scienza si affanna a dare risposte e soluzioni, il fibromialgico si barcamena in una quotidianità faticosa.

    Attualmente sto sperimentando il mio antidoto sulla base mie personali riflessioni.

    Conosco perfettamente le ragioni endogene e le cause esogene che hanno slatentizzato in me questa sindrome cui verosimilmente e geneticamente ero predisposta. La conoscenza non mi porta però a debellare stanchezza e dolore che continuano a fare un'eco fastidiosa.

    ... tempo fa si parlava di cambiamento di stile di vita.... io francamente parlo di cambiamento di modo di affrontare la vita: parlerei di cambio di prospettiva.
    Qiuindi io quando ho dolore faccio esattamente le cose che faccio tutti i giorni e ignoro questa presenza ingombrante. Ho dolore e vado in bicicletta o faccio i gradini a due a due; sono stanca e cerco di fare tutto quel che il mio corpo e la mia mente mi consentono di fare, anzi cerco di superare il mio limite e di attingere alle nuove esperienze energia positiva.
    Scanso ogni fatica psicologica eccessiva: lo spreco di energie inutili è stato un leit motiv della mia esistenza: ma ora voglio pretendo e posso cambiare la musica.



    Il
     
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  5. LLorenza
     
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    eh, renza. io ho fatto per un periodo come te e me ne sono pentita amaramanente.
    io ho imparatoa non forzare troppo. anche io non mi fermo, ma ho imparato ad ascoltare.
    ho avuto una fase di rabbia che mi portava a fare come se il dolore non ci fosse. è seguito un peggioramento dal quale pensavo di non riprendermi.
    ci sono parecchie cose che vorrei dire, ma non so, mi sento scocciata per le visite che ho fatto ieri ed oggi, devo ancora metabolizzare.
     
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  6. cri68
     
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    CITAZIONE (LLorenza @ 10/9/2008, 19:49)
    eh, renza. io ho fatto per un periodo come te e me ne sono pentita amaramanente.
    io ho imparatoa non forzare troppo. anche io non mi fermo, ma ho imparato ad ascoltare.
    ho avuto una fase di rabbia che mi portava a fare come se il dolore non ci fosse. è seguito un peggioramento dal quale pensavo di non riprendermi.
    ci sono parecchie cose che vorrei dire, ma non so, mi sento scocciata per le visite che ho fatto ieri ed oggi, devo ancora metabolizzare.

    QUOTO.........
    IO STO VIVENDO UN PERIODACCIO E SONO SUL CROLLO TOTALE.....
     
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  7. renza68
     
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    Forse non mi sono espressa bene. Io non "forzo", ma sposto gradualmente la soglia della sopportazione s fisica, ma in specie mentale. E questo modo di procedere l'ho adottato da quando ho compreso che un ascolto troppo apprensivo ed ossessivo della malattia e delle sue manifestazioni, dalle più piccole alle più estreme, mi portava a ripiegarmi troppo su me stessa rischiando una sorta di "paralisi"....

    Ma questo è anche un dato caratteriale.

    (Cri... forza!)
     
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  8. LLorenza
     
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    hai ragione anche tu. non parlavo di ascolto apprensivo, in realtà sono stata sempre portata a minimizzare disturbi e problemi e questo per me non è andato bene.
    certo, il rischio di paralisi c'è, nel senso che quando ho fatto i conti con la stanchezza all'ennesima potenza che trovo peggiore come sensazione del dolore, non mi sentivo di affrontare uscite 'impegnative' o progetti ed impegni che veramente non consideravo più alla mia portata. poi ho ripreso a nuotare, all'inizio con grande fatica e senza grossi risultati immediati e ora va meglio.
    comunque, oggi vedrò di scrivere un po' di più negli aggiornamenti.
    cri, mi dispiace che tu stia affrontando questo periodo brutto.
    più tardi vi racconto come è andata dall'omotossicologa. magari può aiutare anche voi.
    ciao.
     
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  9. renza68
     
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    Condivido con te la sensazione di maggiore frustrazione di fronte alla stanchezza più che al dolore.
    Nel senso che il dolore, non essendo necessariamente lancinante ma costante e fastidioso, si può riuscire ad "ignorarlo" con una buona dose di ginnastica mentale e una spolverata di menefreghismo, ma la stanchezza, quella sicuramente ingenera un senso di avvilimento, al quale però è necessario rispondere con tenacia: si è vero, la mia vita è cambiata ma, dopo due anni di frequentazione della fibro, ho capito che un atteggiamento meno spaventato e accondiscendente rispetto ai sintomi aiuta a vivere meglio, almeno per ciò che mi riguarda e a fronte della mia storia personale.

    Io a breve (cioè quando mi passano raffreddore e maldigola..) mi iscriverò in un centro in cui, oltre alla sala macchine c'è sauna, piscina e bagno turco.
    So che il nuoto è fortemente caldeggiato e l'ho praticato per un certo periodo, ma mi son resa conto che aqua gym non fa per me (d'estate all'aperto mi sta bene, ma d'inverno mi deprime..) e la piscina di inverno è incompatibile e coi miei tempi lavorativi, con altri impegni che voglio intraprendere e con le mie frequenti affezioni alle alte vie respiratorie. Cercherò di fare un lavoro aerobico a basso impatto (step, cyclette, pedana mobile, allungamenti) magari cominciando con mezz'ora per due volte alla settimana, associando un po' di sauna, che male non fa.... Insomma provo: del resto qui si va a tentativi.
    Ad esempio le lezioni di yoga che ho praticato l'autunno scorso non mi hanno dato alcun giovamento, anzi, hanno esacerbato, con alcune posizioni statiche, alcuni disturbi alla colonna lombare....

    Insomma: a ciascuno il suo

    Attendo il tuo raccconto Lorenza!

     
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  10. renza68
     
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    Sempre considerando e riflettendo.... parliamo di stagionalità di sintomi nel paziente fibromialgico: come "vivete" l'autunno? Che tipo di distrubi accusate?

    Altra curiosità: ma qui dentro quanti sono numericamente i fibromialgici???
     
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  11. LLorenza
     
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    da un paio di giorni è diminuito molto il dolore alle mani, in compenso è aumentata la stanchezza e non è solo una sensazione. infatti, oggi in piscina nuotavo con difficoltà, addirittura sbandavo, perciò ho fatto esercizi di allungamento, ginnastica dolce in acqua.
    molto stanca.
     
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  12. renza68
     
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    poichè ho pratica di fibro da due autunni ho notato che l'arrivo del freddo o di brusche escursioni termiche nell'arco della giornata acuisce vertigini (in questo periodo per la verità sono ipotesa (95/70), stanchezza e dolori del tratto lombare, nonchè la rigidità mattutina e la tensione del rachide cervicale.
     
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  13. renza68
     
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    (argomento poco sentito, direi! Beh, peccato!)
     
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  14. nenah
     
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    scusate,volevo sapere da voi se l'occhio che mi sono trovata stamane è sempre colpa della fibro.
    mi spiego: avete presente uno che ha preso un pugno all'occhio??
    ecco, gonfio rosso,collo con dei nodi sotto (la parte sx quella dell'occhio in questione) molto doloroso il tutto.
    avendo la visita dall'oncologo ho pensato mi dirà lui cos'è!! e infatti appena mi ha visto mi ha detto: ma.......le hanno tirato un pugno? no! ha sbattuto contro la porta? no! bè di sicuro è un bell'ematoma,bello gonfio!! e non sapeva cos'era. pomeriggio dal dottore, cosa ha fatto,cosa non ha fatto e alla fine non sa nemmeno lui cosa può essere.
    i nodi sul collo sembrano cisti sottocutanee, mi era venuta una sul polso prima che questo si gonfiasse a dismisura.
    il punto è : è sempre fibro o da incolpare qualcos'altro?
    a voi è mai successo??
    nessuno ha un'idea??
     
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  15. LLorenza
     
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    ma hai avuto anche un'emicrania? perchè a chi ne soffre capita che l'occhio si gonfi e faccia male da dentro, come se qualcosa lo spingesse fuori dall'orbita.
    qui ci vuole un medico che metta insieme le cose, che abbia voglia d'indagare.

    mi rivolgerei ad un neurologo.
    poi, non so, mi sento un po' avvilita anch'io ultimamente.
     
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67 replies since 25/8/2008, 08:07   4438 views
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