Chi pensa alle nostre pensioni?

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  1. mauri54
     
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    Chi vi scrive è affetto da artrite psoriasica da 15 anni, ha 53 anni e lavora da 35 anni.
    La mia malattia rientra nella tipologia delle malattie “rare e croniche” e per questo sono parzialmente esente da pagare il tiket ma, pur con il 67% di invalidità, non godo sul lavoro di alcun beneficio.
    Da 2 anni lavoro a part-time, costretto dalle mie condizioni di salute aggravate dai farmaci che assumo quotidianamente.
    In queste condizioni, anche più gravi delle mie, si trovano decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici.
    Le ultime riforme previdenziali che allungano il periodo lavorativo per poter accedere alla pensione non hanno assolutamente tenuto conto di questa drammatica realtà.
    Non solo, ma per calcolare la pensione la norma fa riferimento agli ultimi 10 anni di carriera, perciò chi è costretto al part-time perché non ce la fa più vedrà ridotta la propria pensione drasticamente.
    Nel mio caso, dopo aver versato 35 anni “full-time” di contributi, per 5 anni di part-time, ammesso che mi lasceranno andare in pensione dopo 40 anni di lavoro, avrò una consistente decurtazione del mio assegno pensionistico.
    Per altri che lavorano a tempo parziale da più anni di me sarà peggio ancora.
    Anche in quest’ultima riforma del welfare ci saranno delle agevolazioni per il lavori cosidetti “usuranti” pertanto ritengo sacrosanto che possano rientrare in quella tipologia anche tutti quei lavoratori e lavoratrici portatori di malattie croniche, naturalmente verificate e certificate dalla proprie ULSS di appartenenza:

    Chi ha l’esenzione del ticket per “malattie rare” e croniche ( vedi decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329, decreto ministeriale 18 maggio 2001, n. 279 e altri)
    Chi ha una invalidità superiore (ad esempio) al 60%
    Riduzione di almeno del 50% della quota di abbattimento relativa al calcolo per l’assegno pensionistico
    per chi fa part-time per gravi motivi di salute (la L.104/92 certifica questi casi).
    E’ urgente ed indispensabile che tutti noi si adoperino affinchè questa proposta venga discussa in tutte le sedi istituzionali e non, prima che venga definitivamente approvato il testo di legge che ci escluderà da ogni possibile e più che giustificato beneficio.
    Baci a tutti
    Maurizio
    p.s. andate nel mio blog: http://maurizioperissinotto.blogspot.com/

    Edited by mauri54 - 10/8/2007, 13:16
     
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  2. mauri54
     
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    Chi vi scrive è affetto da artrite psoriasica da 15 anni, ha 53 anni e lavora da 35 anni.

    La mia malattia rientra nella tipologia delle malattie “rare e croniche” e per questo sono parzialmente esente da pagare il tiket ma, pur con il 67% di invalidità, non godo sul lavoro di alcun beneficio.
    Da 2 anni lavoro a part-time, costretto dalle mie condizioni di salute aggravate dai farmaci che assumo quotidianamente.
    In queste condizioni, anche più gravi delle mie, si trovano decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici.
    Le ultime riforme previdenziali che allungano il periodo lavorativo per poter accedere alla pensione non hanno assolutamente tenuto conto di questa drammatica realtà.
    Non solo, ma per calcolare la pensione la norma fa riferimento agli ultimi 10 anni di carriera, perciò chi è costretto al part-time perché non ce la fa più vedrà ridotta la propria pensione drasticamente.
    Nel mio caso, dopo aver versato 35 anni “full-time” di contributi, per 5 anni di part-time, ammesso che mi lasceranno andare in pensione dopo 40 anni di lavoro, avrò una consistente decurtazione del mio assegno pensionistico.
    Per altri che lavorano a tempo parziale da più anni di me sarà peggio ancora.
    Anche in quest’ultima riforma del welfare ci saranno delle agevolazioni per il lavori cosidetti “usuranti” pertanto ritengo sacrosanto che possano rientrare in quella tipologia anche tutti quei lavoratori e lavoratrici portatori di malattie croniche, naturalmente verificate e certificate dalla proprie ULSS di appartenenza:

     Chi ha l’esenzione del ticket per “malattie rare” e croniche ( vedi decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329, decreto ministeriale 18 maggio 2001, n. 279 e altri)
     Chi ha una invalidità superiore (ad esempio) al 60%
     Riduzione di almeno del 50% della quota di abbattimento relativa al calcolo per l’assegno pensionistico
    per chi fa part-time per gravi motivi di salute (la L.104/92 certifica questi casi).

    E’ urgente ed indispensabile che le Associazioni si adoperino affinchè questa proposta venga discussa in tutte le sedi istituzionali e non, prima che venga definitivamente approvato il testo di legge che ci escluderà da ogni possibile e più che giustificato beneficio.





    Maurizio Perissinotto
    Via Capodistria 16 31100 Treviso – tel.0422434823







     
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  3. matilde58
     
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    Maurizio sono pienamente daccordo con te.
    Personalmente ho veramente poco fiducia nelle associazioni, che spesso, vengono messe a tacere con un contentino di morti di fame.
    Ormai sono sempre più convinta che chi ci dovrebbe rappresentare tutto fa tranne questo compito.
    Non si può assolvere il proprio compito in convegni e dibattiti vari ed essere poi assenti per ciò che concerne la quotidianeità dell'ammalato e della persona disabile.
    Resto sempre dell'avviso che finchè non si provvede ad assicurare un mezzo dignitoso di sopravvivenza economica, tutto il resto è inutile demagogia.

    Un saluto
     
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  4. selvaggia59
     
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    Benvenuto maurizio
     
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  5. selvaggia59
     
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    Benvenuto Maurizio
     
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  6. pina54
     
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    ho anche io 53 anni ma 33 anni di servizio ..non so come farò ad arrivare ai 40 ..spero che veramente tengano conto dei nostri problemi..cosa potremmo fare??
     
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  7. mauri54
     
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    Care Pina e Selvaggia
    sto rispondendo a molte mail sulla questione.
    La cosa che possiamo fare è parlarne: con le Associazioni dei malati, con i sindacati, con politici amici, con i giornali.
    Questo possiamo fare.
    Fate vostra, se siete d'accordo, la mia lettera e fatela girare il più possibile.
    Il ruolo delle Associazioni è molto importante ma purtroppo l'argomento del lavoro fino ad ora non è mai stato affrontato in termini di "fine lavoro", chissà, forse questo è un primo passo.
    Un abbraccio
    Maurizio
     
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  8. TANY58
     
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    CIAO MAURIZIO

    si dovrebbe intasare di posta a qst soggetto il ministero o il politico che si occupa di qst problema, di molti, ma sentito solo dai pochi che ne avranno matematicamente delle ripercussioni economiche...
     
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  9. mauri54
     
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    Cara Matilde
    quello che dici è vero ma se non abbiamo la forza di organizzarci e lottare in prima persona non c'è altra scelta.
    Prima di ammalarmi, ironia della sorte, sono stato membro per diversi anni del Comitato per i Diritti dell'Ammalato di Treviso.
    Ne sono uscito poichè mi ero reso conto che era stato del tutto fagocitato dall'istituzione sanitaria e perciò non poteva più incidere realmente per cambiare neanche minimamente i rapporti di forza all'interno dell'ospedale.
    Questo però non significa ignorare la realtà, spesso davvero sconfortante.
    Un abbraccio
    Maurizio
     
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  10. mauri54
     
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    Cara Tany,
    che dire...magari si riuscisse ad intasare la posta di qualche ministero.
    Suggerisco la cosa che possiamo fare per ora: parlarne: con le Associazioni dei malati, con i sindacati, con politici amici, con i giornali.
    Questo possiamo fare.
    Se sei d'accordo, fai tuo il testo della mia lettera e fallo girare il più possibile.
    Il ruolo delle Associazioni è molto importante ma purtroppo l'argomento del lavoro fino ad ora non è mai stato affrontato in termini di "fine lavoro", chissà, forse questo è un primo passo.
    Un abbraccio
    Maurizio
     
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  11. Maxmagnus
     
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    Di queste cose più se ne parla e meglio è ma sarebbe opportuno convogliare gli interventi in un unica discussione se no ci si perde....:)
    Non posso moderare queste sezioni per cui vi chiedo, in attesa delle amministratrici di intervenire in uno solo dei topic aperti dall'amico Maurizio.

    Ciao Pino.
     
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  12. matilde58
     
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    Pino in quale altra area è postato questo topic? Io rispondi qui perchè mi sembra quella più appriopriata al tema proposto da maurizio.

    Caro maurizio
    Lo sò che la realtà è poco edificante, e la tua storia nel Comitato per i diritti dell'ammalato ne è l' esempio, pertanto,il mio invito non è quella di eludere la realtà bensi quella di rimboccarsi le maniche e lottare in primo piano al fine di porre l'attenzione su alcune situazioni, tipo quella da te citata nel topic iniziale, a volte non affrontate perchè ignorate totalmente
    Ed è qui che dovrebbe subentrare il compito delle associazioni, spesse volte evaso.

    Purtroppo c'è la cattiva abitudine di attendere che la manna cada dal cielo.

    Un saluto
     
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  13. matilde58
     
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    Mauri ma sto topic lo hai messo dappertutto??????? :woot:

    Ma cosi si disperde :wacko:
     
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  14. selvaggia59
     
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    Cioè farla girare in che modo?
    sarò felice di aiutarti
     
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  15. selvaggia59
     
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    maurizio ti ho risposto nell'altra tua
    presentazione
    forse sarebbe meglio che pino
    le riunisse
    grazie
     
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28 replies since 9/8/2007, 09:00   2466 views
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