SOLE-SALUTE: IL LEGAME TRA RAGGI ULTRAVIOLETTI E SISTEMA IMMUNITARIO

tratto da www.lastampa.it

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  1. ILEANA
     
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    Gli amanti dell'abbronzatura probabilmente saranno già immersi nella luce dorata di una spiaggia. E’ bene però munirsi di creme e filtri per proteggersi dagli effetti dannosi dei raggi ultravioletti (in sigla, UV). La luce solare ne contiene di tre tipi: gli UV-A, gli UV-B e gli UV-C. I primi hanno una lunghezza d'onda che va dai 320 ai 400 nanometri (miliardesimi di millimetro) mentre quella degli UV-B varia dai 290 ai 320. Gli UV-C sono fortunatamente bloccati dall'atmosfera. Sia gli UV-A sia gli UV-B danneggiano la pelle, ma quelli più pericolosi sono gli UV-B. Un aspetto del binomio sole-salute in parte ancora misterioso riguarda l'influenza dei raggi ultravioletti sul sistema immunitario. L'esposizione alla luce solare può infatti promuovere o esacerbare alcune malattie autoimmuni; la cosa sorprendente è però che in altre, la luce del sole sembra avere un effetto benefico. Le malattie autoimmuni sono malattie derivanti da errori del sistema immunitario che attacca cellule o organi del proprio corpo come se fossero estranei. Per esempio, l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti produce danni al DNA delle cellule, cioè al loro patrimonio genetico. Il sistema immunitario può interpretare il DNA danneggiato come una sostanza estranea e attaccarlo. In questo caso ciò che ne risulta è una malattia grave: il Lupus eritematoso sistemico, una malattia cronica che può colpire vari organi del corpo, ma specialmente la pelle, il sangue, le articolazioni e i reni. L'incidenza del Lupus aumenta andando da Nord verso Sud e questa distribuzione geografica è stata messa in relazione con la presenza ambientale di raggi UV, ovviamente più frequente e importante a Sud. Se consideriamo che la luce solare è anche causa principale dei tumori della pelle, il quadro che ne risulta è alquanto sconfortante. Quali sono, allora, gli effetti benefici del sole? Prima di tutto senza raggi ultravioletti non potremmo produrre la vitamina D, essenziale per le ossa, e poi, almeno un'altra grave malattia autoimmune sembra essere tenuta a bada proprio dal sole. Si tratta della sclerosi multipla o a placche, una patologia che, nei casi più gravi, porta progressivamente alla paralisi e alla morte. La causa di questa terribile malattia è la distruzione ad opera del sistema immune della guaina mielinica dei nervi, una specie di manicotto che circonda il nervo e che è necessario per la conduzione degli stimoli nervosi. La distribuzione geografica della sclerosi multipla è opposta a quella del lupus e la sua incidenza è minore nelle persone che pur vivendo a nord, sono però cresciute in un paese meridionale. Alcuni ricercatori pensano che l'effetto protettivo dei raggi UV dipenda dal loro effetto diretto su particolari cellule della pelle, le cellule di Langerhans. Queste cellule sono molto importanti in quanto in grado di allertare il sistema immunitario sulla presenza di microbi infettivi. L'esposizione alla luce solare causerebbe una diminuzione di queste cellule, producendo una sorta d'immunodeficienza che avrebbe poi un effetto protettivo contro l'insorgere della sclerosi multipla. Non tutti gli studiosi sono però d'accordo con questa interpretazione. Alcuni pensano che l'effetto protettivo dei raggi ultravioletti non sia diretto ma dipenda dalla vitamina D, che poi andrebbe ad influenzare il sistema immunitario. La pigmentazione della pelle, scientificamente si parla del «fototipo cutaneo», gioca un ruolo importante in tutti gli effetti dei raggi ultravioletti. Per esempio, la sclerosi multipla è rara tra gli immigrati di colore, ma diventa poi più comune nei loro figli. Sembra che la causa possa ascriversi ad un deficit di vitamina D durante l'infanzia. L'evoluzione ha infatti selezionato la pelle chiara negli ambienti nordici per permettere una maggiore produzione di vitamina D. I figli degli immigrati di colore crescendo a latitudini temperate producono sicuramente meno vitamina D dei loro padri che alla stessa età vivevano in paesi tropicali. D'altra parte, la vitamina D può prevenire l'aggravarsi dei sintomi nella sclerosi multipla ma è di difficile uso perché alle dosi farmacologiche può essere molto tossica.
    Sole o non-sole, questo è dunque il dilemma. Spaventati dalla prospettiva del cancro della pelle, molti potrebbero essere tentati di evitare completamente l'esposizione alla luce solare o di usare filtri solari assoluti, aumentando così il rischio autoimmunitario.
     
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