artrite reumatoide e veganismo

link articolo su l' espresso e fonte.

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  1. luisasorrentino
     
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    Questo è il link dove si può leggere del lavoro scientifico citato da l' espresso http://arthritis-research.com/content/10/2/R34

    Questo è il link dell' articolo
    http://lescienze.espresso.repubblica.it ... de/1325885
     
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  2. nina71
     
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    CITAZIONE (luisasorrentino @ 14/10/2008, 15:38)
    Questo è il link dove si può leggere del lavoro scientifico citato da l' espresso http://arthritis-research.com/content/10/2/R34

    Questo è il link dell' articolo
    http://lescienze.espresso.repubblica.it ... de/1325885

    ciao :)
    scusami tu stai seguendo una dieta alimentare?
    addirittura vegana?
    io sto seguendo una dieta alimentare fatta di tantissima verdura , legumi, pesce bianco e uova..
    e tutto integrale biologico..
    e sto decisamente meglio..soprattutto sui dolori...

    un abbraccio ciao
     
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  3. luisasorrentino
     
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    sono vegan da un bel po'.. a differenza di quanto si creda comunemente, anche con questo tipo di alimentazione si può ingrassare.. basta mangiare tanti frittini :D ora sto cercando di dimagrire perchè sono arrivata a 120 kg dopo tre gravidanze finite male, una depressione dopo l' ultimo aborto spontaneo ( superata) che mi ha " regalato" disturbi alimentari.
    Ad ogni modo, la mia è una scelta etica, ma pare che faccia ben anche alla mia patologia.. quindi meglio;)
     
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  4. monstiz
     
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    Interessante lo studio che suggerisce una dieta vegan e senza glutine che si dimostra utile nella artrite reumatoide diminuendo l'infiammazione, ed interessante anche questo articolo tratto dalla stessa rivista :

    La linea sottile tra Tarzan e Cheeta

    Di Marco Cattaneo
    Sei o sette milioni di anni sono pochi o molti, secondo il metro con cui li si guarda. Fin troppi, sulla scala di una vita umana, un soffio per l’intera storia della vita sulla Terra. Non sono molti nemmeno per i processi evolutivi di specie complesse, come i mammiferi o, meglio ancora, i primati, tant’è che in questo arco di tempo – quello che separa la linea evolutiva dell’uomo e dello scimpanzè – il nostro genoma e quello dei nostri più vicini parenti nel mondo animale sono cambiati di pochissimo: il 99 per cento del nostro patrimonio genetico è identico al loro.
    La notizia è vecchia di qualche anno, e colse di sorpresa anche i biologi. Come era possibile che le enormi differenze morfologiche e cognitive tra Tarzan e Cheeta – il suo inseparabile amico, che nella realtà si chiama Jiggs, ed è arrivato alla veneranda età di 76 anni – fossero tutte lì, condensate in pochi milioni di «refusi» su un testo della spropositata lunghezza di tre miliardi di caratteri, un «errore» ogni cento lettere? Per di più, secondo la teoria dell’evoluzione, la maggior parte di quelle differenze dovrebbe essere del tutto ininfluente sulla nostra biologia. Eppure, non poteva essere altrimenti.
    Grazie ai progressi della bioinformatica – come racconta a p. 46 Katherine Pollard in Che cosa ci rende umani? – cominciano a venire alla luce alcune sequenze che, nel corso della storia umana, hanno subito una rapida evoluzione. Sono stringhe di DNA conservate anche per centinaia di milioni di anni – quelli che separano le linee evolutive di polli e scimpanzè – che all’improvviso cambiano in Homo sapiens. Così l’analisi comparata del genoma dell’uomo e dello scimpanzè ci sta finalmente svelando perché siamo quel che siamo, aiutandoci anche a scoprire il sofisticato linguaggio del DNA.
    Tra questi segmenti di genoma ci sono sequenze che contengono geni, ovvero codificano per proteine, e sequenze regolatrici, cioè geni che codificano per RNA senza venire tradotti in proteine, e ancora sequenze le cui funzioni restano, per il momento, un enigma. Alcune, invece, sono già chiare, e coinvolgono l’architettura della corteccia cerebrale e lo sviluppo del linguaggio, ma anche l’attività genica che controlla lo sviluppo della mano e la capacità di digerire il lattosio: un’acquisizione recente – di circa 9000 anni fa – che ha permesso alle antiche popolazioni europee e africane di alimentarsi con il latte degli animali d’allevamento.
    In quella stessa epoca, alla periferia dei primi insediamenti umani basati su agricoltura e allevamento, cominciavano ad affacciarsi i più curiosi e intraprendenti esemplari di una specie che, vincendo la proverbiale diffidenza dei felini, ci avrebbe fatto compagnia fino ai giorni nostri: i gatti. In realtà, fino a poco tempo fa si credeva che il gatto fosse stato addomesticato dagli Egizi, ma le recenti scoperte illustrate da Carlos Driscoll e colleghi in Le origini del gatto domestico ne segnalano la presenza quasi 10.000 anni fa, nella Mezzaluna Fertile.
    A differenza di polli e maiali, ovini e bovini, i gatti non potevano avere alcun ruolo nell’alimentazione umana. Ai nostri antenati, casomai, faceva comodo quella loro incomparabile abilità nel dare la caccia ai topi, che evidentemente erano già un fastidio in quei primi abbozzi di villaggio.
    Driscoll e colleghi ci spiegano anche che i gatti domestici derivano tutti dalla stessa sottospecie di gatto selvatico, e riconoscono – come chiunque ne abbia avuto uno in casa – che in realtà non sono mai stati addomesticati del tutto. E anche quando hanno un pasto assicurato ancora non rinunciano al crudele piacere della caccia ai topi. Nemmeno il mio, Simba, che me li lasciava regolarmente in dono sul tappetino del bagno. Ma questa è un’altra storia.

    Edited by monstiz - 2/8/2009, 12:07
     
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  5. mariacri
     
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    Io non ho artrite reumatoide anche se ancora sono in accertamenti e seguo una dieta vegetariana con latte uova, solo non mangio diciamo così cadaveri. Anche per me non è una scelta alimentare ma principalmente etica. Sono anche convinta faccia bene a questo tipo di problemi (e non solo io) e genoma o non genoma l'uomo evolve e non è fatto solo di carne ossa muscoli ma anche di pensiero, volontà, libero arbitrio che nel tempo modificheranno non solo le sue emozioni e relazioni ma sicuramente anche i suoi geni. Non solo la materia modifica la materia, almeno credo così e non solo l'alimentazione è importante alla salute. Forse sono un pò O.T. In ogni modo mi sembra che dieta senza carne sia antinfiammatoria come molti sostengono e Tiziano ha più volte documentato. Ciao
     
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  6. monstiz
     
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    Diciamo che appare quanto meno utile ridurre la carne favorendo altre categorie di alimenti il che contribuiscano al controllo ed la riduzione dei grassi saturi, altro fattore questo che sembra importante .
    Privilegiare una alimentazione ricca di frutta e verdure, legumi e ccon il giusto apporto di cereali a basso indice glicemico. I grassi omega tre sembrano avere una certa importanzaper la malattia infiammatoria e per le patologie cardiache .
    Sembra anche che poche calorie aiutino non solo a ridurre un eventuale sovrappeso ma anche contribuisca a ridurre l'infiammazione .

     
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  7. zinky
     
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    SE NN RICORDO MALE LA DIETA VEGANA PREVEDE CHE SI MANGINO SOLO FRUTTA E VERDURA GIUSTA? NEMMENO LATTE UOVA E FORMAGGI...........SOLO X SAPERNE DI PIU',MA NN SONO NECESSARI ANCHE CARBOIDRATI E PROTEINE ANIMALI?

    NESSUNA POLEMICA X CARITA' SOLO CURIOSITA'

    lUISA CONDIVIDO CON TE IL PROBLEMA DEL PESO, SE TROVI QUALCOSA CHE POSSA FAR DIMAGRIRE QUALCHE DECINA DI CHILI, FAMMELO SAPERE . :-)
     
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  8. ponza
     
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    Ciao a tutti anche io sto seguendo una dieta a base di verdure carne bianca uovo solo il rosso frutta, e anche io sto molto meglio.
    Mangio riso integrale pasta senza glutine solo poche proteine insomma niente che appesantisca fegato e intestino.
     
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  9. monstiz
     
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    Ciao Zinky

    Lo studio si riferisce ad una limentazione Vegan che dovrebbe escludere ogni alimento di origine animale .
    Come avrai letto, secondo mè è auspicabile una riduzione del consumo di carne e delle proteine animali ma non consiglierei a nessuno di eliminarle completamente perchè credo che sia un consiglio che eventualmente dovrebbe dare un medico .


    Siccome non ho nessuna intenzione di perdere i benefici che ho avuto con la Zona, ho letto della variante vegan della Zona... collauderò su me stesso sostituendo qualche pasto "tradizionale" con qualche pasto vegetariano a zona .
    Confido anche nei suggerimenti di Maricrì.
     
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  10. Salvio78
     
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    Quella ricerca è viziata dal fatto che è senza glutine e senza latticini...

    Chi mi dice che una dieta ricca di derivati animali e senza glutine e latticini non sortisca gli stessi risultati?

    Riposto un'esperienza con la tiroidite di Hashimoto:

    http://www.progettodiabete.org/indice_net1...01/e2_1213.html

    Entrambe gli alimenti (ricchi di glutine e latticini) guarda caso portano al diabete.

    Notare che nel link all'Università di Trieste si porta uno studio che mostra chiaramente che i principali alimenti che portano alle malattie autoimmuni sono glutine e latticini.

    Differenziamo le proteine e i grassi animali in quelli derivati dagli animali e quelli derivati dai latticini sono due cose enormemente diverse...

    Ah scusate riporto le opinioni di alcuni vegani, che ricordo seguono quella dieta solo per etica, cercando di mascherarla in una dieta salutare:

    http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?...t=32189&start=0

    Quindi questa dieta alal lunga non dà benessere, anzi l'esatto contrario.
     
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  11. monstiz
     
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    per ora non proponi e non dimostri niente!
    Nel primo link, sotto la lettera c'è anche la risposta del medico...
    Puoi far di meglio!
     
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  12. monstiz
     
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    Un articolo di Ok Salute diretto dal Prof. Umberto Veronesi, autore dell'articolo è il prof. Umberto Veronesi (Studioso di fama internazionale, è il fondatore di uno degli ospedali italiani più avanzati nella cura dei tumori: l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. In cinquant'anni di professione ha pubblicato oltre 600 lavori, mettendo a punto una serie di tecniche chiururgiche sempre più conservative per il tumore al seno, che sono diventate uno standard nel mondo. È stato anche ministro della Sanità. Dagli Usa è partita quest'anno la sua candidatura per il premio Nobel.) appunto .
    Ho trovato questo articolo interessante perchè tocca tutti i punti da noi trattati nel foru, dal perchè si mangia troppo, ad una visione evolutiva dell'alimentazione...
    Posto l'articolo che merita secondo me di esser letto :

    Vi siete mai chiesti perché mangiamo? È una di quelle domande semplici dietro le quali si scopre la complessità dei meccanismi che consentono la vita. Il primo motivo è quello di permettere all'organismo degli esseri viventi di crescere, di passare dallo stadio infantile a quello adulto, in cui si raggiunge la maturità sessuale e quindi la capacità di riprodursi. La seconda funzione dell'alimentazione è quella di conservare la vita. Il cibo dà energia al nostro organismo e mantiene un livello calorico sufficiente a conservare la temperatura del corpo propria di ogni specie. Nel caso dell'uomo, 37 gradi centigradi. Che cosa succede se il cibo non arriva? L'organismo preleva calorie dai depositi di grasso, che previdentemente vengono immagazzinati quando ci si nutre. La salute sta nel mantenere in equilibrio questo processo di entrate e uscite: se si mangia troppo, si va oltre lo scopo naturale per cui esistono i depositi di grasso. E si diventa obesi. Nei Paesi del benessere, è un fenomeno sempre più diffuso, di cui si danno varie spiegazioni. Per alcuni, l'impulso a mangiare oltre misura deriva da una fame ancestrale, sarebbe una specie di comando rimasto nel nostro cervello, e pronto ad attivarsi in presenza del cibo.

    Si è persa la buona educazione al cibo
    Per altri, la spiegazione è psicologica. Di fatto, noi creiamo una situazione anomala, con questo bisogno quasi nevrotico di eccessiva alimentazione. Basta vedere come molte madri alimentano i figli oggi. Una volta, se si voleva castigare il bambino per qualche marachella, gli si diceva: «Per punizione stasera vai a letto senza cena». Oggi è tutto capovolto. E sono i figli spesso a ricattare i genitori minacciando di non mangiare, se non gli si fa vedere la televisione o non si accondiscende a qualche loro capriccio. Invece, la regola aurea è quella di mangiare poco. Non solo per i rischi cardiovascolari legati al sovrappeso, ma anche perché più cibo s'introduce e più rischi si corrono per il tumore. Il rischio di tumore è proporzionale alla quantità di cibo che s'introduce: più cibo, più rischi. Vorrei, perciò, fare un invito alla frugalità. Sarò sicuramente controcorrente, ma credo che molte patologie dell'alimentazione siano legate a una cultura che ha perso di vista il consumo dell'indispensabile. Malattie pesanti come l'anoressia e la bulimia non esistevano quasi, 30-40 anni or sono, ma c'era una buona educazione al cibo, un'attenzione al suo buon uso, che non era dovuto al solo fatto che allora si era più poveri. Si era certamente meno consumisti. Come diceva Bismarck, si può uscire dalle regole di un'alimentazione sana il giorno del compleanno, ma basta che non si celebri ogni giorno il compleanno. I miei sette figli li ho educati a una francescana frugalità. Ho sempre detto loro: «Adesso basta, alzati da tavola con un po' di fame. È meglio». E io stesso mangio una sola volta al giorno e senza eccedere. Naturalmente mangiare una volta sola al giorno non deve essere inteso come un modello valido per tutti. Non per i malati o per chi soffre di particolari disturbi gastrici. Bambini e donne in gravidanza hanno bisogno di un'alimentazione più completa; persone che per lavoro bruciano molte calorie hanno bisogno di riequilibrare il dispendio energetico.

    Perché certi frutti sembrano dire: mangiami?
    E vi siete mai chiesti perché la frutta si presenta così gradevole esteticamente, perché vi sono frutti che raccontano una perfezione estetica irraggiungibile e sembrano dire: mangiami? E perché anche i profumi di certi frutti siano tentatori? Anche questa domanda, apparentemente semplice, propone alla nostra attenzione il meccanismo della vita sulla Terra, e la sua conservazione e propagazione. Si tratta di una complessa alchimia, che avviene in un regime di mutuo scambio tra quelli che il nostro libro della scuola elementare definiva, con parola suggestiva, i regni della natura: minerale, vegetale e animale. Il mondo vegetale assorbe dall'atmosfera anidride carbonica e la trasforma in piante, che a loro volta producono ossigeno. Il mondo animale si comporta in modo opposto, ed è protagonista di un progetto inverso: assorbe ossigeno e lo brucia, producendo anidride carbonica. La Terra vive su questo rapporto armonico: da una parte le piante producono ciò che gli animali consumano, e il prodotto di questo processo serve al mondo vegetale per vivere. E adesso torniamo alla storia dell'uomo. L'uomo è un primate, cioè è una scimmia modificata, e della scimmia ha mantenuto le caratteristiche metaboliche fondamentali. I primati sono stati e sono vegetariani e interagiscono anch'essi con il mondo vegetale, perché mangiano fondamentalmente la frutta. I fiori, da cui poi nascerà il frutto, sono colorati e profumati perché devono attirare gli insetti impollinatori che permettono la fecondazione. I frutti, altrettanto colorati e profumati, attirano gli animali, compreso l'uomo. Però questa armonia e questa sinergia tra regni e mondi diversi a un certo punto della storia dell'uomo, ma siamo nella Preistoria, subirono un danno enorme: le grandi glaciazioni. Le piante scomparvero, o quasi. Moltissimi animali vegetariani perirono miseramente. La specie umana si salvò, perché da vegetariana diventò carnivora. Il giro di boa dell'alimentazione umana furono i ghiacci che coprirono il pianeta. L'uomo diventò carnivoro, ma mantenne anche il suo metabolismo di primate vegetariano. Insomma, il nostro organismo è programmato per il consumo di frutta e verdura, e tornare largamente a questo tipo di alimentazione non può che giovarci.

    Seguiamo l'esempio dei nostri avi contadini
    Sono vegetariano, anche se non faccio propaganda alla mia convinzione, per motivi etici: non mi piace alimentarmi a spese della morte di altri esseri viventi. Ma sono anni che la ricerca scientifica ci ricorda che le abitudini alimentari sono strettamente correlate allo stato di salute e che la cosiddetta dieta mediterranea, a base di verdura, frutta e pasta, tradizionale per secoli in Italia, si è dimostrata efficace nel prevenire le malattie cardiovascolari, l'obesità, il diabete, i tumori. Il ritorno a un'alimentazione di tipo mediterraneo ha contribuito, insieme a farmaci più efficaci, alla diminuzione della mortalità per malattie cardiovascolari. La dieta mediterranea è l'alimentazione che ci ha tramandato la popolazione contadina dell'Italia, e di tutti quei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Si mangiava poca carne, parecchio pesce se si abitava sulle rive del mare, e poi cereali e quindi pasta, legumi, verdura, frutta. Era un insieme povero, ma equilibrato, e bastava a sostenere la vita. Ben diversa è la situazione di oggi nel mondo sviluppato, al punto che siamo arrivati a un tragico paradosso: da una parte c'è il mondo povero che muore di fame, dall'altra il mondo ricco che muore di cibo. La dieta mediterranea è l'esatto contrario dell'atteggiamento consumistico della nostra società «fluente». È piuttosto una filosofia di vita e di comportamento alimentare e consiste sostanzialmente nel mangiare poco, parcamente, francescanamente, cercando soprattutto di abbandonare la innaturale condizione di animali onnivori (e quindi anche carnivori) a favore di un ritorno alla nostra antica storia antropologicamente vegetariana.

    Testo raccolto da Luigi Bazzoli

    Ok La salute prima di tutto - N°3 - Agosto 2005

    siccome ci servono delle linee guida altrimenti la discussione resta fine a se stessa, osto anche quelle :

    La dieta sana dell'adulto...

    # Carboidrati: 200 grammi al giorno (pasta, pane, cereali, meglio se integrali)

    # Carni: due-tre porzioni alla settimana (una porzione è pari a circa 120 grammi), dando la preferenza alle carni bianche

    # Pesce: tre-quattro porzioni alla settimana (una porzione è pari a circa 150 grammi)

    # Formaggi: due-tre volte alla settimana (una porzione è pari a circa 50 grammi di formaggio stagionato e a circa 100 grammi di formaggio fresco)

    # Uova: due alla settimana

    # Latte: due bicchieri al giorno o una tazza (un bicchiere corrisponde a circa125 millilitri di liquido)

    # Verdure e ortaggi: almeno due volte al giorno (una porzione va da 70-100 grammi di verdure crude a 250 grammi di ortaggi da cuocere)

    # Frutta: due-tre volte al giorno (una porzione equivale a circa 150 grammi)


    ...e la dieta sana del bambino

    # LA MATTINA (a scelta) Latte con cereali

    # Yogurt intero con pane integrale e marmellata

    # Frutta frullata con latte
    Un frutto, una piccola fetta di torta e latte


    A PRANZO E A CENA
    PRIMO
    # 50 grammi di riso o di pasta con pomodoro, olio di oliva e parmigiano, oppure con pesto fatto in casa

    SECONDO (a scelta)
    # 50-80 grammi di carne al vapore o alla griglia

    # 60-90 grammi di pesce fresco o surgelato
    (fino a quattro-cinque volte la settimana)

    # 50-60 grammi di formaggio (fino a tre-quattro volte la settimana)

    # un uovo intero (fino a due volte la settimana)

    # 40 grammi di prosciutto cotto
    (fino a due volte la settimana al posto della carne)

    # 40 grammi di legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ceci) (una-due volte la settimana).

    CONTORNO
    # Verdure a volontà

    DESSERT
    # Frutta


    A MERENDA (a scelta)
    # gelato / spremuta / frullato di frutta / yogurt latte con biscotti integrali

     
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  13. Salvio78
     
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    CITAZIONE
    per ora non proponi e non dimostri niente! Nel primo link, sotto la lettera c'è anche la risposta del medico...
    Puoi far di meglio!

    Hai messo in pratica già quello che ho scritto?

    Allora rispondimi quando l'avrai fatto.

    Senza offesa di Veronesi me ne frego, Persone di livello superiore a lui mostrano chiaramente che ha torto e non ci sono studi contrari.

    http://www.dottorperuginibilli.it/index.ph...=247&Itemid=125

    http://www.albanesi.it/Alimentazione/vegana.htm

    Veronesi mi dovrebbe studiare onnivori che campano come i vegetariani e poi dirmi che la dieta vegetariana è migliore di quella onnivora.

    In una funzione di descrizione basta modificare una piccola variabile per ottenere un risultato completamente diverso.

    Coloro che mangiano tanta carne e hanno ottime abitudini vivono uguale ai vegetariani, ma invecchiano meglio.

    riporto il passo principale:

    "Nel 2005 è stato pubblicato un significativo studio (3), durato 21 anni, che ha confrontato la mortalità dei vegetariani e dei non-vegetariani, ma “health conscious” (in poche parole, persone attente alla propria salute, ma onnivore). In questo modo i ricercatori hanno eliminato le variabili che maggiormente possono pesare quando si raffrontano i vegetariani e il resto della popolazione. Infatti, l’essere vegetariano non comporta solo l’esclusione della carne, ma spesso comprende anche uno stile di vita più salubre: consumo di alimenti biologici, attività fisica, esclusione di fattori di rischio come il fumo, l’alcol e l’esposizione ad inquinanti ambientali. I vegetariani, inoltre, sono spesso inclini alla ricerca spirituale e a pratiche come la meditazione e lo yoga. Queste stesse variabili incidono positivamente anche nei non-vegetariani “health conscious”, ma potrebbero non essere presenti nei non-vegetariani della normale popolazione. Lo studio ha portato alle seguenti conclusioni: i gruppi dei vegetariani e dei non-vegetariani “health conscious” mostravano la stessa riduzione della mortalità se confrontati con il resto della popolazione. Conclusione: non è l’esclusione della carne in sé che fa la differenza, ma lo stile di vita"
     
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  14. monstiz
     
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    Albanesi è un bravo ingegnere elettronico che si è messo in testa di fare il preparatore atletico, gioca a scacchi . Chiedere un parere a lui sulla dieta equivale (come competenza di titoli) a chiedere un consiglio sul citofono al prof. Veronesi .

    L'articolo postato e commentato dal Dottor Perugini parla di dieta vegetariana ed aumento di aspettative di vita . La dieta postata sopra non è ne vegan ne vegetariana perchè contiene anche alimenti di origine animale .

    Edited by monstiz - 4/8/2009, 01:15
     
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  15. brunopso
     
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    Bè si sono stato un pò in giro... (al mare)

    La dieta VEGAN è quanto più si avvicina praticamente ad una dieta a basso livello di metionina (a anche lì vanno scelti i legumi giusti)... x me non è male x chi ha problemi tipo tumori & c...

    Cmq IMHO una dieta a restrizione calorica VEGAN + QUALCHE UOVO (se non si è intolleranti) + UN PO DI PESCE OMEGA TRE è probabilmente quanto di più sano ed utile a vivere a lungo (anche x l'ambiente e x l'etica oltre che per la propria salute) si possa fare... magari cercando di bilanciare su proporzioni zona o simil-zona tra macronutrienti...
     
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14 replies since 14/10/2008, 14:38   2368 views
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