LA FIBROMIALGIA...questa sconosciuta....

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  1. cri68
     
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    APRO QUESTA DISCUSSIONE DOVE POTE METTERE TUTTO QUELLO CHE TROVO DI INTERESSANTE SU QUESTA PATOLOGIA...
    COMINCIO CON IL VIDEO DI UN INTERVISTA....AL PROFF. MENCACCI CLAUDIO
    E UN ARTICOLO DEL CORIERE DELLA SERA.IT SALUTE /REUMATOLOGIA....
    FONTE http://www.corriere.it/salute/reumatologia...44f02aabc.shtml



    Fibromialgia non fa rima con ipocondria
    È uno dei malanni reumatologici più diffusi ma spesso non viene riconosciuto

    NOTIZIE CORRELATE
    Video: «Quei dolori dappertutto che durano mesi»

    PARIGI - La fibromialgia, sebbene quasi sconosciuta, è una delle patologie reumatologiche più diffuse. Si presenta con dolori muscolari diffusi e stanchezza cronica. Ma molto spesso viene confusa con l'ipocondria, cioè con una eccessiva paura di ammalarsi che creas sintomi di malattie «inesistenti». E così viene ignorata e non curata. A sosttolinearlo durante il Congresso europeo di reumatologia a Parigi (Eular), è stato Guido Valesini, ordinario di reumatologia all'universitá La Sapienza di Roma. «Su 10 pazienti che entrano in un pomeriggio nel mio studio -spiega- 4 soffrono di artrosi, 2 di malattie reumatiche più complesse, e altre 4 di fibromialgia. Insomma, si tratta di una malattia molto diffusa, anche se solo di recente, nel mondo della ricerca, vi si sta prestando attenzione ». Chi è alle prese con la fibromialgia «convive col dolore, nella notte contrae i muscoli e ciò genera astenia, cioè senso di stancheza, spossatezza, durante il giorno. Inoltre queste pazienti, sentendosi non capite spesso vanno incontro a depressione ».

    ANTIDEPRESSIVI - A essere più colpite sono le donne tra i 25 e i 30 anni d'etá,e quelle in menopausa. Attualmente «le pazienti che arrivano a una diagnosi vengono curate con antidepressivi, perchè questi farmaci agiscono sul dolore. Ma si sta studiando per mettere a punto delle molecole che agiscono sui mediatori del dolore e dell'infiammazione.

    QUESTO E' IL LINK DEL VIDEO

    http://video.corriere.it?vxSiteId=404a0ad6...b&vxBitrate=300

     
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  2. cri68
     
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    fonte farmacia.it http://www.farmacia.it/cgi-bin/dbnews/dnru...?newsid=rdm7214


    13 Giugno 2008 - 15:58
    EFFICACIA DI MILNACIPRAN NEL TRATTAMENTO DELLA FIBROMIALGIA
    Farmacia.it - 13 giugno 2008


    Parigi - Pierre Fabre Médicament ha presentato oggi i dati positivi di fase III emersi da un recente studio sul trattamento della fibromialgia con milnacipran nei pazienti adulti. Pierre Fabre Médicament ha inoltre annunciato di aver recentemente presentato all’EMEA (European Medicines Agency) richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio (Market Authorization Application) di milnacipran, un inibitore della ricaptazione della serotonina e noradrenalina, per il trattamento della sindrome fibromialgica (FMS).

    La fibromialgia è una malattia reumatica cronica, caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, indolenzimento, senso di fatica, disturbi del sonno ed è associata a una serie di altri sintomi quali problemi cognitivi, rigidità mattutina e disturbi dell’umore. Si calcola che, in Europa, la prevalenza della sindrome fibromialgica sia del 2-4% e che la popolazione femminile sia decisamente più colpita rispetto a quella maschile.

    I risultati positivi dello studio pilota europeo di Fase III della durata di 3 mesi, condotto in doppio cieco e placebo controllato, sono stati presentati oggi al Congresso EULAR (European League Against Rheumatism) in corso a Parigi (11-14 Giugno) e hanno evidenziato l’efficacia di milnacipran nell’indurre un significativo miglioramento dei sintomi connessi alla sindrome fibromialgica, tra cui il dolore, la funzione fisica, l’affaticamento e il benessere generale. Il 31% dei pazienti, in particolare, ha dichiarato la totale o quasi totale scomparsa della sintomatologia. Milnacipran, inoltre, ha dimostrato un buon profilo di tollerabilità.

    Risultati dello studio
    Lo studio ha reclutato 884 pazienti, in 83 centri di 13 Paesi Europei (Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Regno Unito). I pazienti sono stati randomizzati a ricevere 200 mg di milnacipran al giorno (100 mg due volte al dì) (n=435) oppure placebo (n=449). La prima valutazione di efficacia era basata su un metodo composito di valutazione, che includeva da un lato una riduzione del dolore almeno del 30% rispetto al basale (il punteggio del dolore era segnalato nelle 24 ore e registrato su un diario elettronico) e, dall’altro, l’impressione globale del paziente sulle variazioni avvenute sul proprio stato di benessere.
    Come criterio secondario è stata valutata la variazione, rispetto al basale, del punteggio finale che si ricavava utilizzando il Fibromyalgia Impact Questionnaire (FIQ).
    Alla termine del periodo di 12 settimane, milnacipran ha dimostrato rispetto al placebo un significativo miglioramento sul doppio criterio di efficacia primaria e anche sul punteggio ricavato utilizzando il FIQ. In particolare, il 31% dei pazienti esaminati ha dichiarato la totale o quasi totale scomparsa della sintomatologia, definendola “migliorata moltissimo” o “migliorata molto”. L’effetto sul dolore è stato successivamente confermato da miglioramenti statisticamente significativi dei parametri secondari (dolore valutato nelle 24 ore e settimanalmente tramite il questionario BPI - Brief Pain Inventory). Il miglioramento complessivo dei pazienti è stato ribadito dal miglioramento significativo dei punteggi totali, valutati anche tramite altri questionari validati a livello internazionale.
    Questi dati confermano costantemente, su tutti i parametri esaminati, che milnacipran è un trattamento efficace sui molteplici sintomi che contraddistinguono la sindrome fibromialgica, incluso il dolore, le funzioni fisiche e i sintomi che tendono ad alterare il benessere globale, tra i quali ad esempio la fatica cronica.
    Milnacipran è generalmente ben tollerato e la maggior parte dei ritiri dei pazienti dallo studio si è verificata nella fase iniziale del trial. Gli eventi avversi più comuni sono stati: nausea, iperidrosi, mal di testa e aumento del battito cardiaco, ognuno dei quali avveniva con una frequenza minore del 5%. Milnacipran non ha avuto effetti sul peso corporeo.

    Presentazione del dossier all’EMEA
    La presentazione del dossier all’EMEA, per l’approvazione di milnacipran, include anche i dati di efficacia ottenuti da due studi pilota statunitensi di fase III, che hanno coinvolto in totale 2.084 pazienti (1.460 trattati con milnacipran, 624 con placebo); anche in questo caso, il farmaco si è dimostrato in grado di migliorare i sintomi legati alla fibromialgia. Inoltre, i dati sul profilo di sicurezza ricavati su 2.209 pazienti (1.557 trattati con milnacipran, 652 con placebo), durante il programma di sviluppo statunitense, hanno confermato che milnacipran è generalmente ben tollerato e la maggioranza degli eventi avversi riportati è di grado da lieve a moderato.
    I partners di Pierre Fabre negli Stati Uniti, Forest Laboratories and Cypress Bioscience, hanno presentato la richiesta di approvazione di milnacipran nel trattamento della fibromialgia alla statunitense Food and Drug Administration (FDA) alla fine del 2007. L’FDA ha accettato il dossier per la revisione di milnacipran nel Febbraio 2008. Il parere finale dell’FDA è atteso per Ottobre 2008.
     
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  3. LLorenza
     
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    ciao cri.

    conosci il sito del dott. bauer?
    che ne pensi?

    non entro nel merito della cura 'chirurgica', però le osservazioni sull'agopuntura le trovo interessanti. spiegherebbero anche gli effetti a distanza collegati a questa patologia.

    poi sono consapevole che magari una parte dei progressi sia dovuta alla capacità di ascolto di questo dottore. è una dote rara.

     
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  4. sadrakan
     
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    ciao, posso mettere in questa sezione tutti gli articoli e il materiale che ho trovato sulla fibro o è meglio che lo metta in qualche altra sezione ? o devo chiedere agli admin prima ? grazie mille ALE :P :woot: image image
     
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  5. cri68
     
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    CITAZIONE (sadrakan @ 15/8/2008, 23:19)
    ciao, posso mettere in questa sezione tutti gli articoli e il materiale che ho trovato sulla fibro o è meglio che lo metta in qualche altra sezione ? o devo chiedere agli admin prima ? grazie mille ALE :P :woot: image image

    penso che tu possa metterle...l'ho aperta per riunire tutte le varie notizie... :)
     
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  6. cri68
     
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    CITAZIONE (LLorenza @ 14/8/2008, 21:06)
    ciao cri.

    conosci il sito del dott. bauer?
    che ne pensi?

    non entro nel merito della cura 'chirurgica', però le osservazioni sull'agopuntura le trovo interessanti. spiegherebbero anche gli effetti a distanza collegati a questa patologia.

    poi sono consapevole che magari una parte dei progressi sia dovuta alla capacità di ascolto di questo dottore. è una dote rara.

    HO SPETTATO UN PO' X RISPONDERTI, ORA POSSO FARLO.....
    QUI NEL MIO PAESE ABITA UNA SIGNORA CHE E' STATA UN MESE FA DAL DOTT. BAUER...SI E' FATTA OPERARE.....IERI L'HO INCONTRATA E MI HA RACCONTATO......PURTROPPO STA PEGGIO DI PRIMA....
    IO SONO SEMPRE STATA UN PO' SCETTICA SUL OPERATO DEL DOTTORE ...(QUESTO è UN MIO PENSIERO)..... :)
     
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  7. cri68
     
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    fonte corriere della sera.it
    fonte:http://www.corriere.it/salute/reumatologia/08_settembre_09/fibromiaglia_dolore_diagnosi_lavoro_riconoscimento__86762908-7e56-11dd-8ebb-00144f02aabc.shtml

    medici non la conoscono abbastanza

    Fibromialgia: un rebus per i medici,
    un calvario per i malati
    Qualità della vita in picchiata per i pazienti, spesso perfino costretti a lasciare il lavoro



    E' una delle forme più comuni di dolore cronico. Eppure se ne sa davvero poco, tanto che c'è chi si è perfino spinto a dubitare che esista. Ma la fibromialgia è un problema, eccome: lo sottolineano i risultati del Fibromyalgia Global Impact Survey, presentati a Parigi in occasione dell'ultimo congresso dell'European League Against Rheumatism. Si tratta di uno degli studi più ampi sull'argomento, condotto all'inizio del 2008 sotto l'egida dell'European Network of Fibromyalgia Associations (ENFA) proprio per migliorare le conoscenze in materia di fibromialgia e soprattutto facilitare le diagnosi.


    QUALITA' DELLA VITA – L'indagine ha coinvolto 800 pazienti e 1622 medici (metà generici, metà specialisti) da otto nazioni (Italia, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Messico e Corea del Sud); tutti sono stati intervistati per capire l'impatto della malattia sulla qualità della vita e le conoscenze in materia da parte dei medici. I risultati non lasciano indifferenti, perché dipingono una vita quotidiana fatta di sofferenze: in media i pazienti soffrono da 6 a 11 sintomi correlati alla fibromialgia, dal dolore cronico diffuso, all'affaticamento, ai disturbi del sonno. Sintomi che, riferiscono i malati, compromettono la qualità della loro vita in maniera più che significativa: con la fibromialgia cambia l'umore, si riducono concentrazione e memoria, diventa difficile muoversi. E perfino lavorare: in Europa circa la metà dei pazienti perde in media dieci giorni lavorativi all'anno per colpa della malattia. Uno su cinque finisce per abbandonare addirittura l'impiego e resta senza stipendio per vivere; in Spagna questo accade addirittura a un malato su tre, con tutto un corollario di difficoltà finanziarie e nella vita quotidiana che si possono ben immaginare.

    DIAGNOSI –
    Ma ciò che forse colpisce ancora di più è l'odissea che i pazienti devono affrontare prima di arrivare a una diagnosi. Che di per sé non sembrerebbe poi così difficile: il dolore deve essere diffuso e presente da almeno tre mesi, non deve avere altre cause riconosciute e devono essere presenti almeno 11 punti «molli», specifiche aree del corpo che sono estremamente sensibili al tatto durante l'esame obiettivo. Invece occorrono in media due anni, due anni e mezzo per avere la diagnosi e si finiscono per consultare due, ma anche fino a quattro medici diversi prima del verdetto. I motivi sono sostanzialmente di due tipi: prima di tutto, sono i pazienti stessi a non conoscere la fibromialgia e i suoi sintomi; aspettano da 5 a 18 mesi prima di rivolgersi al medico e provano cure fai da te pensando che prima o poi i dolori spariranno. Ma forse contano ancora di più le incertezze dei medici: l'indagine rivela che i dottori non hanno dimestichezza con la fibromialgia e ci pensano più volte prima di azzardare la diagnosi. Molti ammettono di non saperne distinguere i sintomi, di conseguenza non sorprende scoprire che la fibromialgia è spesso misconosciuta e poco diagnosticata.

    IMPATTO -
    «I risultati di questa inchiesta sono preoccupanti: i medici non hanno strumenti per trattare i malati, né le conoscenze per farlo», ha osservato uno degli autori, Ernest Choy del Dipartimento di Reumatologia del King's College di Londra. «Occorrono iniziative di educazione e training dei medici: le autorità sanitarie dovrebbero occuparsene». «Lo studio chiarisce una volta per tutte i problemi, reali e tangibili, che i pazienti con fibromialgia sono costretti ad affrontare», interviene Robert Boelhouver, presidente ENFA. «Spero che l'indagine riesca a generare un dialogo fra autorità sanitarie e cittadini per migliorare la diagnosi e la gestione della malattia, per ridurre l'enorme impatto che a oggi essa continua ad avere in Europa e in tutto il mondo».

    Elena Meli
    09 settembre 2008

    lo sapevate ?
    qualcuno ha provato le cure termali?


    fonte:http://www.corriere.it/salute/reumatologia/08_agosto_25/reumatismi_fanghi_terme_artrosi_cure_esenzione_76e4692c-7295-11dd-b748-00144f02aabc.shtml

    BALNEOTRAPIA, FANGOTERAPIA, ANTROTERAPIA

    Malattie reumatiche: anche
    le cure termali possono aiutare
    Fanghi e bagni sono sempre più «gettonati» e possono giovare soprattutto in caso di artrosi e fibromialgia

    Le cure termali sono riconosciute dal Servizio Sanitario nazionale per alcune malattie reumatiche
    Fanghi, bagnitermali e cure inalatorie piacciono agli italiani. E lo testimoniano i numeri. Il valore delle medicina termale in Italia non è solo scientifico, ma anche economico: il fatturato del comparto, pari a 734 milioni di euro, è costituito all'82% da prestazioni sanitarie, pari a più di 580 milioni l'anno. Ben 199 milioni si spendono solo per i fanghi e i bagni termali che, tra le varie indicazioni, comprendono anche alcune patologie reumatiche. I numeri della medicina termale in Italia sono stati segnalati a Roma in occasione dell’incontro su “Le terme alleate della ricerca: il ruolo della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale.

    INDICAZIONI –
    «Le patologie reumatiche per le quali il nostro Sistema sanitario nazionale (Ssn) rimborsa le cure termali sono essenzialmente l’atrosi e la fibromialgia – premette il professor Antonio Fraioli, direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna E, terapia medica e medicina termale dell’Università La Sapienza di Roma, presso il Policlinico Umberto I -. In caso di osteoporosi possono giovare le cure idroponiche con acque ricche di calcio che però non sono riconosciute dal Ssn. Per quanto riguarda i trattamenti utili i principali sono la fangoterapia, la balneoterapia e l’antroterapia».

    TRATTAMENTI - La fangoterapia consiste nell'impiego in terapia del fango termale, termine con il quale si intende una melma, naturalmente calda o riscaldata, derivante dalla commistione di una componente solida inorganica e/o organica, il cosiddetto fango vergine, con acqua minerale ed usata, dopo opportuna "maturazione", nella pratica medica. La balneoterapia consiste, invece, nell'immersione, completa o parziale, del corpo in una vasca individuale o in una piscina contenente acqua minerale portata e mantenuta alla temperatura ritenuta opportuna in rapporto all'indicazione clinica. L’antroterapia consiste, infine, nella cura in grotte: escavazioni naturali o artificiali collegate a sorgenti di acqua minerale ad elevata temperatura. Si distinguono in: "umide" se nell'ambiente giungono i vapori emanati dalla sorgente, "secche" se perviene soltanto il calore. «In caso di artrosi i trattamenti più utilizzati sono fanghi, bagni e talvolta l’antroterapia. A chi soffre di fibromialgia possono invece giovare la balneoterapia e l’antroterapia, per la quale però ci sono meno evidenze scientifiche di efficacia. In entrambi i casi le cure termali vanno viste come un’integrazione alle cure tradizionali, come i farmaci o la fisioterapia – segnala Fraioli -. L’obiettivo oggi è sempre più quello di prevenire la disabilità e non solo di dare un sollievo temporaneo. Per questo è importante che si incentivi l’esecuzione di studi osservazionali nel tempo per vedere come trattamenti termali periodici possano influire sulla patologia».

    QUANDO – «Le cure termali si possono effettuare in qualunque periodo dell’anno a patto che la malattia non sia in fase acuta, altrimenti si rischia un peggioramento – puntualizza Fraioli -. L’ideale è fare un ciclo di almeno 12 giorni e non necessariamente una sola volta l’anno. Particolare cautela è fondamentale in chi soffre di malattie cardiorespiratorie o altre patologie croniche che, però, in genere rappresentano una controindicazione relativa».

    ARTRITE –
    Se artrosi e fibromialgia sono le patologie reumatiche per le quali esistono maggiori evidenze di efficacia delle cure termali, qualcosa di sta muovendo anche nell’ambito dell’artrite reumatoide. «In passato si è provato ad utilizzare le cure termali nelle fasi di quiescenza dell’artrite reumatoide, ma i risultati non sono stati eclatanti. Tuttavia questo è un fronte che può essere riaperto con le dovute cautele. E proprio con la collaborazione dei reumatologi stiamo mettendo a punto un protocollo sperimentale per valutare gli effetti della balneoterapia in questi malati con l’obiettivo di prevenire la disabilità» conclude l’esperto.

    Antonella Sparvoli
    25 agosto 2008(ultima modifica: 01 settembre 2008)
     
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  8. lauraa2
     
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    non vorrei sembrare ipocondriaca pure ai vostri occhi..ma io ho letto sulla fibromialgia e ho tutti i sintomi (soprattutto l'umore altalenante, e depressione)...non è che ce l'ho??:( ogni giorno mi lamento...ma a mio marito e ai miei familiari dico che sto bene, ma in realtà non è così...mah
     
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  9. ger74
     
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    lauraa potrebbe essere, dovresti andare dal reumatologo per farti fare la diagnosi in base ai tender points
     
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  10. LLorenza
     
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    comunque scusami laura, ma un aspetto sempre presente è il disturbo del sonno.
    la depressione, nel caso di fibromialgia primaria, è piuttosto una conseguenza del sonno non ristoratore, del dolore continuo, dei bruciori e dei sintomi che non si comprendono.
    comunque, fatti visitare da un reumatologo che si intenda di fibromialgia.
    poi, se guardi il convegno aisf che si trova sul sito di gorla, vedrai che il criterio dei tender points viene messo in discussione.
     
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  11. lauraa2
     
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    beh...per fortuna dormire dormo. Solo la scorsa notte ho dormito poco niente, ma perchè ho avuto dei crampi addominali allucinanti, mi sono alzata tre volte e mi son fatta tre camomille+borsa di acqua calda! grazie delle informazioni!
     
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  12. sadrakan
     
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    DI SEGUITO UNA BREVE RELAZIONE SU QUANTO DETTO IN OCCASIONE DELL'INCONTRO MEDICI PAZIENTI CHE SI E' SVOLTO PRESSO L'OSPEDALE SACCO DI MILANO :

    nella prima fase si è parlato dei sintomi associati e caratteristici della malattia che sono : DOLORE /DISTURBI DEL SONNO / RIGIDITA' a cui si associano :

    deficit cognitivi che sono meglio descritti con il termine FIBRO FOG che significa perdita di memoria, difficoltà a fare dei discorsi, incapacità a concentrarsi. Infatti è provato che la ns. capacità di concentrazione è pari a quella di un paziente più vecchio di 20 anni.

    disturbi della sfera psicologica : ANSIA, DEPRESSIONE, DISTURBI SOMATOFORMI ecc.

    Si è detto che la scala di valutazione migliore e maggiormente usata è quella numerica che ha mostrato una migliore performance.

    IL paziente viene sottoposta ad esame obiettivo dei tender points e dei punti trigger con visita specialistica

    GLi esami di laboratorio sono importanti solo per escudere altre patologie in quanto tutti gli esami devono essere negativi per formulare una diagnosi di fibromialgia primaria.
    Si possono riscontrare però gli anticorpi antipolimero e gli antinucleo positivi più bassi della media ma non sono un vero e proprio marcatore per la diagnosi di fibromialgia.

    Il gruppo di ricercatori di Pisa ha dimostrato che se il valore è maggiore di 30 il paziente presenta maggiore affaticabilità.
    Un altro elemento è la presenza di anticorpi anti tiroidei ( DEFICIT DI VITAMINA D ) Si è riscontrato un alto livello di interleuchine e di IL 8 - IL 10 E TNF.

    Gli esami strumentali sono : radiogradie che devono essere tutte negative
    La polisonografia che serve per valutare il sonno e si è riscontrato che il paziente presenta risvegli multipli
    il tilt test che serve per vedere se c'è un alterazione del sistema nervoso simpatico
    elettromiografia x esculdere patologie gravi
    diagnostica per immagine (TAC) tomografia ad emissione di positroni

    Si pensa che traumi infantili importanti abbiano danneggiato l'asse surrene ipofisi e quando si ripropone un nuovo trauma nel corso della vita si scatena la fibromialgia che è un complesso spetro di problemi e sintomi.

    Il paziente deve essere parte attiva della sua cura diventando esperto sui farmaci e sul loro dosaggio il farmaco ci aiuta solo a controllare i disturbi maggiori e a stare meglio. GLi antidepressivi che sono usati per la maggiore nella fibromialgia dato il loro impiego ad ampio spetro e non solo per problemi depressivi si chiameranno neuromodulatori.
    quelli maggiormente usati sono : MILNACIPRAN-AMITRIPLINA-DULOXETINA-IMPRAMINA-FLEXIBAN tutti danno un incremento della sostanza P

    Importantissime sono le terapie non farmacologiche tra cui :
    ginnastica che non deve mai essere fatta in maniera violenta è consigliato lo streching, la ginnastica aerobica che va incrementata in modo graduale e il potenziamento muscolare.

    Il Dott. Sarzi ha chiuso con un consiglio per tutti i malati che è :
    Importante è far parte di una associazione di malati per avere maggiore voce in capitolo anche a livello politico. Più tanti siamo più è possibile che ci ascoltino !!!!! Invita quindi tutti i fibromialgici ad associarsi.

    ciao A TUTTI

    ALESSANDRA


     
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  13. ABAR
     
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    PER DARE MAGGIOR RISALTO AL POST DELLA NOSTRA ASSOCIATA, RESPONSABILE DELLA SENZIONE ABAR FIBROMIALGICI DI BRESCIA, HO POSTATO QUI SOPRA LA SUA RELAZIONE VISTO CHE RIGUARDA LA FIBROMIALGIA.
    ALE GRAZIE DI AVERCI RAPPRESENTATO A MILANO.

    Edited by Furetto - 8/10/2008, 16:20
     
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  14. cri68
     
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    CITAZIONE (LLorenza @ 6/10/2008, 14:35)
    comunque scusami laura, ma un aspetto sempre presente è il disturbo del sonno.
    la depressione, nel caso di fibromialgia primaria, è piuttosto una conseguenza del sonno non ristoratore, del dolore continuo, dei bruciori e dei sintomi che non si comprendono.
    comunque, fatti visitare da un reumatologo che si intenda di fibromialgia.
    poi, se guardi il convegno aisf che si trova sul sito di gorla, vedrai che il criterio dei tender points viene messo in discussione.

    anche qui da noi su reum è postato il congresso AISF......(intendi questo?)
    https://reumamici.forumcommunity.net/?t=17599446

    questo è il link del sito
    http://www.eventiaisf.org/
     
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  15. cri68
     
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    ASCOLTATE:


    http://voice.dixerit.com/adnkronosdix?url=...=3.0.2664908952
     
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78 replies since 9/7/2008, 08:38   29870 views
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