la nevralgia del nervo pudendo

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  1. peten1
     
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    IL NERVO PUDENDO DI SOLITO O SI INFIAMMA PER UTILIZZOB ICICLETTAO PER INFIAMMAZIONE SUA SENZA UNIVOCHE CAUSE O PER PATOLOGIA ARTRITICA E SE E COMPRESSO BISOGNA ATTUARE L'INTERVENTO DI DECOMPRESSIONE O NEL CASO SIA INFIAMMATO IL RENE O CI SIA IPERATTIVITA VESCICALE DETERMINATA DAI FARMACI PRESI AD ES. PER LE PATOLOGIE ARTRITICHE, SI UTILIZZA LA NEUROMODULAZIONE O SACRALE O DEL NERVO PUDENDO PER RIPRISTINARE FUNZIONALITA RENALE E VESCICALE..LA NEUROMOD SACRALE E CODIFICATA QUELLA PUDENDALE E SPERIMENTALE..IN BREVE PER QUANTO CONCERNE NERVO PUDENDO:
    <_< La nevralgia del nervo pudendo è molto specifica ma molto poco conosciuta. Il quadro riguarda la donna 7 casi su 10. La sintomatologia è pressoché identica in tutti i pazienti. Il dolore predomina a livello perineale ma si può irradiare sul davanti verso la regione scrotale o vulvare ed anche verso il dietro nella regione ano-rettale. Irradiazioni meno tipiche si possono manifestare a livello del pube, del basso ventre, dell’interno delle cosce, delle pieghe dei glutei. Il dolore è spesso localizzato unilateralmente, in alcuni casi si manifesta anche centrale o bilaterale. La topografia corrisponde al territorio d’innervazione sensibile del nervo pudendo e delle sue diramazioni.. Succede che il paziente avverta delle vere parestesie, con sensazione di pizzicori, formicolii e intorpidimento. Questa presentazione è talvolta una fase preliminare destinata a modificarsi il più delle volte in bruciori, torsioni, pizzicori senza parossismo nevralgico e che non trovano soddisfacente sollievo con l’uso dei normali farmaci antalgici. La sensazione di bruciore intenso incita a frequenti abluzioni che portano fugace sollievo. Si riscontra anche una intolleranza al contatto con gli indumenti intimi e all’uso di pantaloni stretti che viene riconosciuta come allodinia. Normalmente la minzione e la defecazione non modificano il dolore. Tuttavia nei quadri a predominanza ano-rettale i dolori si aggravano dopo la defecazione e i pazienti lamentano frequentemente una sensazione di corpo estraneo nel retto.
    Contrariamente a quanto si osserva nella vestibulite vulvare i rapporti sessuali, strofinamenti vaginali e l’uso di tamponi sono spesso indolori.
    Nell’80ei casi la posizione è un caratteristico elemento di sopravvivenza. Se il paziente da steso non avverte dolore (85il dolore compare nella posizione seduta a tal punto da divenire insopportabile. Questi pazienti vivono in piedi, temono gli spostamenti in macchina e non possono andare in bicicletta. La posizione di seduta sulla tavoletta del bagno è sopportata discretamente e il paziente utilizza spesso una ciambella. Nelle forme unilaterale il soggetto si siede su una sola natica. Nelle forme meno lateralizzate egli alterna il suo appoggio da una natica all’altra. Ancora può preferire di sedersi inclinato all’indietro poggiando sul coccige piuttosto che in avanti sull’ischio. La posizione in piedi solleva il paziente nel 70ei casi. La consistenza della sedia può avere influenza. Il dolore è generalmente assente il mattino al risveglio e si aggrava progressivamente durante il giorno per arrivare a livelli massimi la sera e sparire dopo essersi coricati. Il paziente non viene svegliato dal dolore.
    Eccezionalmente questo dolore è scatenato in modo acuto da un trauma alla regione dell’ischio (cadute sul sedere), più spesso da un intervento chirurgico proctologico, urologico, ginecologico od anche da manovre endoscopie(colonscopie o scopie uretro-vescicali). Sono numerosi i motivi riportati come fattori scatenanti e non essendo questi in stretta relazione tra loro li possiamo ravvisare piuttosto come fattori rivelatori di una silente sindrome canalare pre-esistente. Più spesso il dolore si fa strada insidiosamente, talvolta preceduto da una iniziale fase di parestesie (formicolii) proprio nel territorio del successivo dolore. Sport quale il ciclismo, lavoro in posizione seduta, lunghi e ripetuti tragitti in auto favoriscono certamente l’insorgere dei sintomi. L’evoluzione nel tempo segna un lento ma progressivo passaggio da un semplice fastidio alla zona perineale nella posizione seduta a un dolore di tipo bruciante, sempre più pungente e costante da non trovare più sollievo nemmeno nel cambiare posizione mettendosi in piedi e talvolta persino nemmeno distesi. Il sonno rimane comunque un sollievo anche negli stadi più avanzati.
    Questa evoluzione inesorabile che prende spesso parecchi anni per arrivare alla vera diagnosi è quasi sempre intessuta di consultazioni specialistiche, a volte di interventi chirurgici praticati invano su emorroidi, prostata, fibromi e prolassi. L’esame clinico è povero di significati. Non ci sono turbe a livello del perineo, i riflessi bulbo cavernosi e anali sono conservati. Normalmente non ci sono disturbi di sfintere, qualora ci siano nessun dato permette di collegarli ad una eziologia neurologica. L’elemento più costante è lo scatenarsi, al tocco del retto, di un dolore violento localizzato nella regione ischiatica dal lato del dolore riferito dal paziente ma eventualmente da ambo i lati. Il bilancio ginecologico, urologico e proctologico si presentano normali, gli esami per immagini (RMN) sono negativi, esclusi rari casi in cui si evidenziano osteomi, calcificazioni del legamento sacro-spinale o Cisti di Tarlov sulle radici nervose sacrali.
    :unsure: RIMANGO A DISPOSIZIONE PER OGNI ALTRA TUA NECESSITA IN MERITO e spero di averti fatto capire in breve sul n.p. e rispetto a cio che mi hai chiesto spero di aver soddisfatto la tua richiesta e per ogni altra cosa, SIA PER TE SIA PER CHI NE AVESSE BISOGNO FACENDO PARTE DEL FORUM ITALIANO PER SINDROME PUDENDALE A DISPOSIZIONE sia informative sia eventualmente per iscrizione all'altro forum dicendo che si proviene dal forum reum amici...cmq spero che non ci sia una estrema necessità di cio inq uanto spero che NON CI SIANO TROPPI CASI TRA VOI CON ANCHE QUESTA SINDROME..IO mi sono iscritta all'altro forum avendo spondilite con artrite dal 1996 e attualmente ho 30 anni e dal 2000 ho sindrome di nevralgia pudendo e quindi spero con quel piccolo bagaglio acquisito di poter aiutare gli altri, essendo molto credente e pensando che non serve sempre fare chissa quanti km per aiutare gli altri, ma basta guardare la porta del vicino per poter aiutare...
    :sick: Comunque, quando il paziente si lamenta di bruciori, dolori nel territorio del pudendo dovrebbe essere considerata una neuropatia del pudendo. La nevralgia del pudendo può essere causata da un allungamento o una compressione del nervo con alterazione dei mediatori chimici. La compressione è più probabile che accada quando il dolore aumenta da una posizione di seduta e decresce stando in piedi o giacendo in giù. Come con altre neuropathie da intrappolamento, l’infiltrazione del nervo con glucocorticoidi al luogo di compressione può alleviare dolore e serve come un particolarmente utile mezzo diagnostico e terapeutico. Nei casi in cui c'è una ricorrenza dopo l'infiltrazione riuscita, la decompressione chirurgica del nervo può essere considerata.
    :blink: ESAMI PER PATOLOGIA PUDENDO E CISTI DI TARLOV RMN COLONNA LOMBO SACRALE E TAC TRIDIMENSIONALE CLS(COLONNA LOMBO SACRALE) E D EMG; ORA DESCRIVO EMG: La rilevazione dell'attività elettrica generata dalle fibre muscolari striate in condizioni basali e durante attività volontaria e riflessa è l'obiettivo dello studio neurofisiologico del pavimento pelvico.L'elemento funzionale essenziale è rappresentato dal fatto che gli sfinteri anali sono gli unici muscoli striati con attività tonica basale peculiare, costituita da potenziali di unità motoria (PUM) di 50-300 mV ritmici a bassa frequenza (4-8 cicli/s), che viene arricchita durante la contrazione fasica.Esistono tre diversi metodi di rilevazione: con elettrodo ad ago concentrico, a singola fibra oppure di superficie. Nella diagnostica di routine si utilizzano elettrodi ad ago più precisi rispetto a quelli di superficie. L'indagine standard con ago concentrico consiste nell'introduzione dell'elettrodo nel quadrante laterale sinistro, in corrispondenza dello sfintere esterno, che viene facilmente identificato palpando il solco intersfinterico. La misurazione viene ripetuta negli altri quadranti. In una fase successiva l'ago viene inserito nel quadrante posteriore ad una profondità maggiore al fine di studiare l'attività del muscolo pubo-rettale. Viene così misurata l'attività dei PUM, sia a riposo che durante l'attività volontaria e riflessa, consentendo in questo modo una valutazione qualitativa e quantitativa dell'innervazione delle fibre muscolari, e permettendo di evidenziare quadri di denervazione acuta o cronica, totale o parziale, e di reinnervazione, nonché di fornire una valutazione della capacità funzionale dell'unità motoria. Nella contrazione volontaria si osserva un incremento del numero dei PUM con tracciati di interferenza nei quali non è possibile distinguere i singoli potenziali, mentre al ponzamento si registra l'inibizione del tracciato stesso. In presenza di lesioni cicatriziali non si registra alcuna attività elettrica, mentre i quadri di denervazione tipici dell'incontinenza anale sono caratterizzati da un ridotto arricchimento del tracciato di base con comparsa di potenziali isolati di denervazione. Nei casi gravi si assiste alla comparsa di attività spontanea di denervazione con fenomeni di reinnervazione dai settori circostanti. Un reperto relativamente frequente nella stipsi è la mancata inibizione dell'attività di base al ponzamento, che in taluni casi si evidenzia addirittura con la comparsa di contrazione o almeno di una ricca bouffeè di attività iniziale. L'elettromiografia (EMG) a singola fibra è un complemento della precedente indagine e consiste nella registrazione, mediante un elettrodo speciale di diametro sottile (circa 250 µm), del potenziale d'azione di una singola fibra. Ripetute rilevazioni nello stesso muscolo consentono di registrare la densità delle fibre muscolari innervate da un singolo assone; un incremento di densità è indicativo di reinnervazione ed è un reperto comune nell'incontinenza anale. Una terza metodica per lo studio elettrofisiologico è la determinazione del tempo di latenza del nervo pudendo (PNTML), indagine facilmente eseguibile con l'elettrodo cosiddetto del "St. Mark's Hospital". Si tratta di un elettrodo piatto adesivo e monouso che viene fissato al dito indice del guanto esploratore. All'estremità distale è presente la zona stimolante mentre alla base è posta la zona di rilevazione. Lo stimolo applicato dalla punta dell'elettrodo direttamente sul nervo pudendo, identificato in corrispondenza della spina ischiatica, con durata di stimolazione di 0.1-0.2 msec e ampiezza massima di circa 15 mA. La contrazione indotta dallo stimolo viene registrata dalla zona posta alla base del dito: si registra così un onda sullo schermo e viene calcolato il tempo di latenza dallo stimolo all'inizio della contrazione che, nel soggetto normale, è di circa 2 +/- 0.2 msec. La misurazione viene ripetuta più volte bilateralmente per ricavare il valore medio più corretto. In alcuni pazienti con incontinenza anale si rilevano tempi di latenza molto lunghi e in soggetti con sequele chirurgiche a carico della regione ano-rettale o con prolasso rettale completo si può talvolta dimostrare una notevole differenza del PNTML tra il quadrante destro ed il sinistro; in altri casi può non essere rilevata alcuna contrazione in risposta a stimoli anche massimali. L'analisi elettromiografica dello sfintere esterno, diviso nelle sue componenti destra e sinistra, permette in una buona percentuale di casi di evidenziare denervazioni e alterazioni della motilità e sensibilità di tipo settoriale. Tale rilievo assume una particolare importanza nei pazienti con deficit sfinterici legati a malformazioni midollari come nei pazienti affetti da cauda equina o lesioni traumatiche del segmento terminale del midollo spinale. Pur nei limiti della riproducibilità e adeguatezza dell'esame, il prolungamento del tempo di latenza è stato significativamente correlato all'età avanzata oltre che ad una ridotta pressione in contrazione nei pazienti incontinenti. Per l'interesse che urologi, ginecologi e chirurghi colorettali dimostrano di avere nei confronti della neurofisiologia del pavimento pelvico, questa metodica di studio si è nel tempo andata sviluppando notevolmente entrando oggi a fare parte integrante della diagnostica funzionale delle affezioni pelvi-perineali. Tuttavia le attuali indicazioni all'esecuzione dell'EMG nella diagnostica dei disturbi ano-rettali appaiono in parte ridimensionate dalla diffusione dell'ecografia transanale e transrettale per la valutazione morfologica dei difetti sfinterici nei pazienti affetti da incontinenza. Permangono invariate le indicazioni all'esecuzione dell'EMG nei casi di denervazione in presenza di strutture anatomicamente intatte e nei pazienti che presentano la sindrome da mancato rilasciamento del puborettale, dove l'EMG appare maggiormente sensibile nell'evidenziare l'alterazione funzionale rispetto ad una indagine morfologica quale defecografia. L'EMG consente inoltre di dimostrare quadri di reinnervazione in pazienti sottoposti a chirurgia della regione retto-anale o in pazienti con alterazioni neurologiche degenerative primitive. In quest'ottica diventa un esame che, nella sua complementarietà, completa lo studio della regione perianale del paziente che è già stato sottoposto allo studio ultrasonografico e manometrico. In conclusione l'EMG anale, esame di costo medio-elevato, trova indicazioni ridotte rispetto al recente passato con il progressivo diffondersi della diagnostica ultrasonografica nei pazienti con incontinenza. Mantiene altresì piena validità in tutti i quadri di incontinenza anale ove sia presente una patologia primitiva o secondaria di origine muscolare o del secondo motoneurone.

    AMMINISTRAZIONE: si invita cortesemente l'autore a citare la fonte di questo articolo, grazie.
    In mancanza saremo costretti a cancellarlo.

    fonte: http://www.pudendo.it/forum/default.asp?CAT_ID=1
    http://www.pudendal.com/

    Edited by rosaria1956 - 4/5/2008, 20:26
     
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  2. cinzia 2
     
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    ho molto dolore, ci sono delle medicine che aiutano a sollevare questo dolore help........ cinzia
     
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1 replies since 3/5/2008, 22:23   81325 views
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