Alcune caratteristiche della fibromialgia che non sono state approfondite?

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. sadrakan
     
    .

    User deleted



    scusa la mia ignoranza, ma il reki non lo pratica un maestro? o perlomeno se si fa un auto trattamento si dovrebbe almeno aver frequentato qualche corso o mi sbaglio? la mia è solo una domanda ...per poter eventualmente aiutarti e fare questo esperimento....
    grazie


    Ciao scusa il ritardo ma sono stata un poco incasinata in questi due giorni.... per quanto mi riguarda ti posso dire che il fatto di aver frequentato il corso del primo livello reiki certamente serve a potenziare e conoscere la tecnica ma l'operatore olistico che mi segue in ospedale mi ha detto che è solo con la costanza nel praticare i trattamenti che si ottengono dei reali benefici e devo dire che non sbagliava. ( mia personale esperienza ) Chiaramente non penso che il reiki o qualsiasi altra tecnica di medicina complementare possa da sola guarire la fibromialgia ma credo che possa portare un poco di beneficio e servire ad alleviare il dolore nei momenti difficili. Del resto non è che si può pensare di guarire una gamba rotta con l'agopuntura o con un massaggio anche se fatto da un esperto fisioterapista ma alleviare il dolore di un mal di testa o sistemare una gamba slogata o dolorante quello certamente è possibile. Spero di aver reso l'idea di quello che volevo intendere. L'importante è non avere delle aspettative troppo elevate e mantenere i piedi per terra.
    IL REIKI E' LIBERO (FREE REIKI)

    Il titolo di GrandMaster non è mai esistito in Giappone e, come ha detto il dr. Usui nel suo manuale, «il Reiki è l'eredità spirituale di tutti gli esseri viventi e non può essere - e non sarà mai - di dominio esclusivo di un gruppo di persone».
    http://www.reiki.info/Storia-Reiki/Radici.htm


    http://reiki-tradizionale.splinder.com/pos...e+come+funziona
    Reiki è una via di guarigione semplice e naturale.

    Reiki non deve assolutamente sostituire le cure prescritte dal proprio medico curante ma al contrario dare un supporto alle stesse, inoltre non è solo indicato per persone affette da evidenti disturbi fisici ma è un valido aiuto per tutte le persone, per ritrovare armonia interiore, serenità e benessere psicofisico.
    Attualmente Reiki, in alcuni casi viene utilizzato dagli infermieri negli ospedali.
    Per esempio, a Milano al Centro di Medicina Psicosomatica dell' ospedale San Carlo Borromeo, Reiki viene praticato sui pazienti come tecnica integrativa.
    REIKI è una parola giapponese composta da 2 sillabe o ideogrammi, e significa "energia vitale - universale".

    http://www.zenhome.it/reiki01.asp
    Cosa non e' il Reiki:

    Reiki non è una religione. Un trattamento di Reiki non è cura medica. Un trattamento di Reiki non è psicoterapia. Un trattamento di Reiki non è un massaggio. I maestri di Reiki ed i professionisti di Reiki non diagnosticano la malattia né prescrivono farmaci. Reiki è una terapia complementare di energia e non dovrebbe essere osservato come sostituto per cura medica.

    Non è necessario avere il primo livello, provate pure perchè neppure io lo ho ricevuto ma i risultati li ho ottenuti lo stesso perchè l'energia la abbiamo tutti nelle ns. mani e nel ns. corpo e questo ve lo posso dimostrare tramite un piccolo esperimento che è anche molto semplice :

    1) Strofinate le mani per 30 secondi velocemente :
    2) mettete le mani diritte una davanti all'altra ad una distanza di circa 30 cm. mantenete la posizione per circa 2 minuti
    ( solo la prima volta poi basta anche meno )
    3) avvicinate piano piano le mani ( dovete farlo veramente piano con un movimento lentissimo tipo 1 cm ogni 30 secondi andate molto adagio e dovreste sentire tra le vs. mani una sorta di resistenza. appena la sentite fermatevi un attimo e cercate di sentirla sempre di più muovendo leggerissimamente le mani avanti e indietro ( movimenti quasi impercettibili tipo 2 mm alla volta ) dovreste aver sentito l'energia che passa nelle vs. mani e quando diventate bravi potrete perfino giocarci facendo una specie di palla tra le mani. image image

    ciao ciao appena capisco come caricare le immagini .... le metto sul blog





     
    .
  2. renza68
     
    .

    User deleted


    o.k., fin qui ci sono.... però le immagini sarebbero chiarificatrici... :rolleyes: ... aspettiamo!
     
    .
  3. sadrakan
     
    .

    User deleted












    ecco alcune immagini che sono riuscita a trovare online ma ne cerco altre e poi le posto finalmente sono riuscita a capire come fareeeee chi la dura la vince grazie anche a TANY che mi ha aiutato image image

    ciao ciao
     
    .
  4. sadrakan
     
    .

    User deleted


    VI RIPORTO ALCUNE TESTIMONIANZE SULL'USO SCIENTIFICO DEL REIKI COME TECNICA COMPLEMENTARE :
    Tratto da "LaStampa.it"
    01/02/2007
    Alle Molinette parte il nuovo corso di formazione per operatori volontari.



    TORINO

    Il reiki in ospedale produce benessere psico-fisico e riduzione del dolore in quasi tutti i pazienti a cui viene praticato. Lo si evince dai risultati ottenuti sui 27 pazienti del day hospital oncologico delle Molinette di Torino trattati tra settembre 2004 a giugno 2005 dai volontari dell’associazione Cerchiodiluce. L’ esperienza è stata giudicata utile, tanto che ora parte un secondo corso di formazione per operatori reiki volontari da inserire in ospedale.



    Lo studio effettuato sull’ efficacia del reiki - pratica orientale di contatto con le mani abbinato alla meditazione - in integrazione alle terapie nei pazienti con neoplasie avanzate (che hanno tenuto un diario su cui appuntavano tutti gli effetti percepiti) rivela che i 94 trattamenti eseguiti hanno portato beneficio nel 98% dei casi. Il benessere è prodotto da un effetto di rilassamento, accompagnato da una piacevole sensazione di calore e da un notevole miglioramento dell’ umore: lo stato emotivo di tranquillità in alcuni casi si protrae anche per alcuni giorni successivi al trattamento.

    Nel dieci per cento dei casi analizzati si è anche rilevata una diminuzione della sintomatologia dolorosa, anche se non vi sono dati rispetto alla terapia antidolorifica assunta o meno dai pazienti. Alcuni pazienti hanno riferito anche di aver notato un miglioramento della qualità del sonno.

    I dati di questo studio confermano che il reiki influisce positivamente sia come aiuto psicologico nell’affrontare le terapie, negli stati d’ansia e depressione, sia come supporto integrativo al trattamento antalgico.

    I trattamenti prevedevano quattro sedute gratuite per ogni paziente indicato dal personale infermieristico, in tutto ventisette (19 donne), di età compresa tra i 30 e i 70 anni. Per otto malati le terapie in day hospital si sono interrotte prima. «Partendo da questa analisi dei dati in nostro possesso - dicono i volontari di Cerchiodiluce - è nata l’ idea di continuare il progetto. La raccolta d’informazioni verrà effettuata con una nuova scheda che ci permetta di valutare in modo più sistematico i risultati».

    Sabato verrà presentato un nuovo corso per operatori reiki volontari all’ospedale Molinette di Torino.

    Articolo tratto dal sito:
    http://users.unimi.it/cabitbet/att_integ_dsmc.htm


    Attività didattiche integrative



    DIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICO-CHIRURGICHE
    Prof.ssa Elisabetta Cofrancesco, Ricercatore Confermato



    Elisabetta Cofrancesco Medico, specialista in Ematologia clinica e di laboratorio e in Cardiologia. Psicoterapeuta ad indirizzo psico-somatico ed esperto in Terapie Integrate Corpo-Mente e dell'Energia.


    Iscritta all'albo dei Medici e nell'elenco degli Psicoterapeuti dell'Ordine dei Medici di Milano. Ha operato, per oltre 25 anni, come oncoematologo e internista, presso reparti di Ematologia, Medicina Interna, e Pronto Soccorso del Policlinico di Milano.

    Ricercatore universitario presso il Dipartimento di Scienze Medico chirurgiche dell'Università degli Studi di Milano, insegna presso il Corso di laurea in Medicina e Chirurgia e il Corso di laurea in Infermieristica (raggruppamento disciplinare: Medicina Interna, MED 09), è altresì coordinatore e docente in Corsi di perfezionamento post-laurea e nel Master in Cure palliative al termine della vita della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Statale di Milano.


    Clinico e metodologo della ricerca clinica, è autore di oltre 70 pubblicazioni su Riviste con International Advisory Board, e oltre 150 Comunicazioni a Congressi/Simposi Internazionali e Nazionali (rilevanza editoriale di tale produzione scientifica: Impact factor > 220).


    Socio della Società Italiana di Medicina Interna, della Società Italiana di Cure Palliative e della Società Italiana di Medicina Psicosomatica.


    Nota: Pubblicazioni 2002-2005


    "Reiki, una cura spirituale dell'ansia, della depressione e del dolore in clinica". Elisabetta Cofrancesco*, Luisa Merati, Teresa Vitale. *Dipartimento di Scienze Medico-chirurgiche, Università degli Studi di Milano.

    XX CONGRESSO NAZIONALE S.I.M.P. SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA PSICOSOMATICA VERONA, 20-23 ottobre 2005 "L'ansia nella clinica e nella società attuale Prospettive di formazione - prevenzione e terapia".


    "Prendersi cura degli altri e prendersi cura di sè: il counseling nelle cure palliative". Monformoso Paolo Giovanni, Cofrancesco Elisabetta*, *Dipartimento di Scienze Medico chirurgiche, Università di Milano.

    XIII CONGRESSO NAZIONALE SICP SOCIETÀ ITALIANA DI CURE PALLIATIVE Bologna, 26 - 29 Aprile, 2006.






    Salute/ReiKi: REIKI NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE



    Articolo tratto dal sito
    http://utenti.lycos.it/Reiki_Cecchini/


    Reiki nel Servizio Sanitario Nazionale


    Mi chiamo Silvia Cecchini, vivo a Firenze, sono medico (lavoro al Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, Istituto Scientifico della Regione Toscana) e Reiki-master. Il Reiki purtroppo non guarisce tutte le malattie, ma è molto utile in tantissimi casi, e in alcuni casi risolutivo.


    Osservazioni cliniche riportano che accelera il processo di cicatrizzazione, abbassa la pressione sanguigna, riduce lo stress, ed è un efficace coadiuvante nella terapia del dolore. E' complementare ad altri trattamenti medici,e poichè accelera il processo di guarigione e minimizza gli effetti collaterali, ben si accorda ai trattamenti allopatici convenzionali.


    Ha grandi potenzialità in campo medico, perchè, a differenza di tante altre metodiche non convenzionali, è estremamente riproducibile (indipendentemente dal terapeuta, così come i farmaci allopatici), è una pratica di facilissimo apprendimento e alla portata di tutti.


    E' inoltre utilissimo in tante malattie funzionali dovute ad un disequilibrio energetico (quindi, in pratica, tutto ciò che risponde alla terapia con agopuntura risponde anche alla terapia con Reiki, che però non usa aghi, ed è praticabile su se stessi con l'autotrattamento). Proprio per questa sua riproducibilità si presterebbe molto ad una serie di studi medico-scientifici. A fianco ho indicato una serie di links interessanti al proposito.In particolare segnalo i manuali originali di Hayashi e di Usui, in cui vengono descritte le posizioni delle mani da utilizzare nelle varie malattie, e dove si nota la stretta sovrapposizione ai punti di agopuntura o di shiatsu indicati dalla tradizione medica cinese per la cura delle stesse patologie.


    Per ciò che riguarda il nursing, inoltre, è utilissimo, in quanto ampiamente praticabile da personale paramedico su pazienti ricoverati o in day hospital.


    Penso che sarebbe un grande passo avanti per ogni azienda ospedaliera promuovere corsi di aggiornamento per personale medico e paramedico sul reiki. L'apprendimento di un primo livello reiki è infatti molto facile e si effettua in circa 4-8 ore (4-8 persone per ogni insegnante di reiki, detto reiki master teacher). A fronte di questi bassi costi troviamo enormi benefici, non solo sulla salute dei pazienti, ma sul benessere degli stessi operatori, perchè il Reiki è una tecnica che migliora l'equilibrio energetico anche di chi lo trasmette ad altri.


    Segnalo a lato un sito sulla diffusione del reiki negli ospedali americani, e mi metto a disposizione di medici, infermieri, dirigenti ospedalieri, che vogliano approfondire l'argomento o progettare studi o corsi di aggiornamento.


    La struttura in cui lavoro effettua corsi di formazione rivolti a personale sanitario (medico e non) di tutto il territorio nazionale di "Addestramento all'effettuazione di trattamenti sul campo energetico umano nel paziente oncologico", al cui interno viene effettuato un addestramento al primo livello Reiki. Per avere informazioni sulle modalità di iscrizione, contattare Ufficio Formazione, CSPO, Viale Volta 171, 50131, Firenze

    Salute/ReiKi: PRESTAZIONI REIKI IN OSPEDALE



    Articolo tratto dal sito
    lifegate.it

    Pubblicato il 19-06-2002

    Chi ha un'emicrania ribelle ai trattamenti farmacologici e ha una storia di abuso di analgesici, può usufruire del trattamento presso il Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale San Carlo Borromeo di Milano.

    Iniziativa finanziata dalla Regione Lombardia nell'ambito del progetto "Osservazioni e valutazioni di procedure terapeudiche di medicina complementare" ha i seguenti criteri di ammissione dei pazienti alla terapia:

    -pazienti di entrambi i sessi, tra i 18 e i 60 anni;
    -sofferenti da almeno un anno di emicrania diagnosticata come tale, con la frequenza di almeno tre attacchi al mese;
    -consenso informato scritto.


    I pazienti accedono al Centro di Medicina Psicosomatica (3°piano) Ospedale San Carlo Borromeo Via Pio II°, 3-20153 Milano con impegnativa per visita c/o ambulatorio Medicina Psicosomatica pagando le prestazioni secondo le tariffe del S.S.N.Alla prima visita fa seguito una richiesta interna di un ciclo di otto visite durante le quali vengono praticate le sedute di Reiki a cadenza settimanale.


    All'inizio e alla fine del trattamento vengono praticati test psicodiagnostici e somministrati dei questionari per valutare l'andamento dei sintomi. I pazienti sono controllati dopo 6 mesi e un anno.


    L'A.O.Ospedale San Carlo Borromeo è l'unica Azienda Ospedaliera pubblica in cui viene praticato Reiki e secondo tariffario S.SN.: ciò è possibile nell'ambito dei progetti di Medicina Complementare approvati dalla Regione Lombardia.


    I risultati definitivi saranno forniti alla Regione Lombardia secondo i criteri della privacy.


    Si può anticipare che i pazienti sono per la maggioranza donne, coniugate, di età media 37 anni; per la maggior parte hanno compiuto studi superiori, alla fine del trattamento si dichiarano molto soddisfatte dell'esperienza.


    Il trattamento reiki, ha indotto, nella quasi totalità delle sedute, uno stato di rilassamento medio/profondo: questo dato è particolarmente interessante in quanto il paziente cefalalgico, più di altri, incontra difficolta ad abbandonare il controllo e a lasciarsi andare.


    L'equipe è formata da cinque medici e una psicologa.



    Per informazioni:

    Ospedale San Carlo Borromeo Via Pio II°,3 - 20153 Milano
    Centro Medicina Psicosomatica U.O.Medicina Ia-terzo piano
    Tel.02.4022.2853-02.4022.2754
    e-mail: [email protected]

    Articolo tratto da
    ilreiki.it

    Premessa

    Queste pagine sono state scritte al fine di informare in modo corretto rispetto al Reiki ed ai suoi attuali utilizzi in campo sanitario in Italia e nel mondo, eliminando malintesi e pregiudizi e facilitandone la sua accettazione anche nel nostro paese, così come avviene ad esempio in USA e Canada.

    Da questo documento sono stati esclusi gli esempi che non erano riscontrabili o per i quali mancavano i riferimenti utili per contattare le persone/gli ospedali citati, in modo da fornire solo dati certi che rendano queste pagine uno strumento utile per chi voglia approfondire i vari argomenti trattati.

    Rispetto al Reiki, coloro che non lo conoscono e desiderano capire di cosa si tratta possono visitare in questo sito la parte riguardante questa tecnica e la sua storia. Tuttavia per chi avesse il desiderio di conoscere realmente il Reiki consiglio di frequentare un corso di primo livello, non essendo facile attraverso libri e descrizioni comprendere appieno questa tecnica, così lontana da ciò a cui siamo abituati (1)


    Studi scientifici riguardanti l'efficacia del Reiki


    In questo dossier sono state volutamente ignorate le numerosissime testimonianze, relative a guarigioni o benefici in seguito a cicli di trattamenti Reiki, aventi carattere descrittivo o aneddotico e quindi non adatte ad esami di tipo statistico. Vi sono però numerosi studi condotti con criteri rigorosamente scientifici e da persone preparate per condurli (generalmente medici): per quelli di cui sono a conoscenza fornisco qui di seguito i riferimenti.


    In Italia

    La Dott.ssa Silvia Cecchini (2) ha condotto uno studio controllato in portatrici di infezione cervicale da HPV trattate con Reiki, con gruppo di controllo: dopo 6 mesi la percentuale di regressione spontanea nelle pazienti non trattate è stata del 27%, coerente con la percentuale riportata dalla letteratura, mentre per il gruppo trattato con Reiki la regressione si è avuta nell'83% dei casi.

    La Dott.ssa Luisa Merati (3) coordina un progetto di ricerca riguardante l'efficacia del Reiki nella terapia dell'emicrania presso l'Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano: viene proposto ai pazienti un ciclo di trattamenti Reiki a pagamento, monitorando lo stato del paziente prima e dopo la cura. I risultati dello studio (Riza Scienze, 1/04) evidenziano che "il trattamento Reiki ha indotto, nella quasi totalità delle sedute, uno stato di rilassamento medio / profondo: dato interessante trattandosi di pazienti sofferenti di emicranie, che normalmente incontrano difficoltà ad abbandonare il controllo e a lasciarsi andare".

    Per approfondimenti rimando all'articolo su Lifegate ed al sito del Centro Medicina Psicosomatica dell'Ospedale San Carlo Borromeo, dove nella sezione "servizi al pubblico" troverete alnche il Reiki con le relative tariffe e la dottoressa da contattare per i trattamenti.


    Negli USA

    Su questo sito è presente una raccolta di studi scientifici provenienti soprattutto dagli USA, in parte raccolti grazie al lavoro della già citata Dott.ssa Silvia Cecchini, che hanno dato esito positivo riguardo all'efficacia del Reiki nel trattare le patologie oggetto degli studi stessi.


    Reiki nel Servizio Sanitario Nazionale

    L'OMS segue con attenzione da anni il ritorno alle terapie non convenzionali e la loro diffusione, tanto che proprio nell'ambito del Centro per le medicine tradizionali dell'OMS sono state prodotte delle linee guida per la pratica dell'agopuntura e per la ricerca sulle medicine complementari. La traduzione italiana delle linee guida è stata presentata il 5 ottobre 2002 a Milano, nel corso di un convegno che si è svolto all'Università Statale. Durante il convegno Xiaroui Zhang, coordinatrice del Centro per le medicine tradizionali, ha elencato gli obiettivi del Centro OMS: favorire l'integrazione delle medicine complementari nei sistemi sanitari pubblici o assicurativi, produrre studi di efficacia sulle diverse terapie, fare in modo che le cure siano accessibili a tutti ma nello stesso tempo distribuite in modo razionale. Non dimentichiamo che per quasi 5 miliardi di persone la medicina alternativa è la nostra!

    In alcuni paesi, come ad es. negli USA, molto si è già fatto in questa direzione, ed in Italia credo di poter affermare che stiamo movendo i primi passi.

    La già citata Dott.ssa Silvia Cecchini sul suo sito internet ha lanciato un appello per l'introduzione del Reiki nel S.S.N., dichiarando fra l'altro "Penso che sarebbe un grande passo avanti per ogni ospedale promuovere corsi di aggiornamento per personale medico e paramedico sul Reiki". Due medici di Milano (3)(4) hanno curato una pubblicazione di Riza Scienze (gennaio 2002) dedicata al Reiki nella quale si dichiara di auspicare l'ingresso del Reiki all'interno degli ospedali. Su questa pubblicazione, nel capitolo intitolato "Vantaggi economici del Reiki nella gestione sanitaria" possiamo leggere:

    "Reiki ha una grande potenzialità in campo medico sanitario in quanto:

    - non ha effetti collaterali, né tantomeno controindicazioni

    - è estremamente riproducibile, indipendentemente dalla persona fisica del curante

    - è praticabile da medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi o volontari, su pazienti ricoverati in ospedale o in hospice, in regime ambulatoriale o di day-hospital, e a domicilio. A domicilio può essere eseguito anche dai familiari dei pazienti e dal paziente stesso con l'auto-trattamento, senza costi aggiuntivi per il sistema sanitario.

    - Non utilizza aghi, strumenti o apparecchiature, o strutture particolari

    - È di facile apprendimento ed alla portata di tutti. Le attivazioni di primo livello si effettuano in 12 ore da parte di un Reiki Master."


    Qui di seguito cercherò di dare un'idea su quanto viene già fatto a livello sanitario in Italia e negli USA, sapendo di non poter essere esaustivo essendo l'argomento vasto ed in continua evoluzione, e fornirò i riferimenti necessari per eventuali approfondimenti.

    Per semplicità ho qui diviso la trattazione in tre differenti modalità di utilizzo del Reiki: come aiuto per l'operatore sanitario, come cura palliativa e come cura vera e propria.



    1 - L'operatore sanitario per sé.

    Le professioni mediche e paramediche sottopongono il personale ad uno stress superiore a molte altre professioni. Il Reiki ha un'efficacia comprovata nella prevenzione e cura del "burnout", aiuta a riprendersi dalla fatica fisica, dallo stress per i cambiamenti di orario dovuto ai turni, migliora la qualità del sonno e più in generale rinforza il sistema immunitario della persona, diminuendo le probabilità di assenze per malattia.

    Il CESPI di Torino, ente di formazione per gli infermieri collegato all'Ipasvi (Collegio degli infermieri), dall'autunno del 2002 include corsi di Reiki nel suo programma.



    Negli USA i corsi di Reiki vengono inseriti dalle associazioni professionali tra quelli che danno diritto all'acquisizione di "crediti formativi", chiamati in questo paese CEU (Continuing Education Units): per esempio un coso base di Reiki (il così detto primo livello) dà diritto a 7 punti CEU presso l'American Holistic Nurses Association (AHNA) e presso il National Certification Board of Therapeutic Massage and Bodywork (NCBTMB). Per approfondimenti su questo punto contattare l'International Center for Reiki Training in Michigan.



    2 - Sui malati, come cura palliativa

    L'efficacia del Reiki per tranquillizzare e rasserenare i pazienti (ad esempio prima di un'operazione), come terapia antidolore, ecc. è universalmente riconosciuta. Il primo reparto di ospedale in cui si inizia a utilizzare il Reiki è spesso, non a caso, quello di oncologia. In questo sito si trova qualche esempio di ospedale che utilizza il Reiki a questo scopo, in Italia e nel mondo. Come parere medico sull'argomento cito nuovamente la Dott.ssa E. Cofrancesco che scrive su Riza Scienze di gennaio 2002, pag 46: "Reiki affianca le terapie convenzionali in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo. Trattandosi di una tecnica "dolce" di distensione e analgesia e presentando i vantaggio di essere a basso costo, facilmente riproducibile ed alla portata di tutti, si presta molto bene come trattamento di supporto e integrativo nella terapia del dolore del malato cronico (artritico, artrosico, fibromialgico), nel male di schiena (back pain), nella cefalea e nel malato oncologico. Nel malato oncologico si è dimostrato utile come trattamento palliativo anche durante i cicli di radioterapia e chemioterapia nel controllo dei sintomi collaterali (sispnea, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea). Per lo stato profondo di rilassamento che può indurre, associato ad uno stato di coscienza di tipo meditativo, Reiki può essere di aiuto e di sostegno psicologico anche nell'ammalato terminale. Presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center a New York è utilizzato tra le tecniche palliative individuali di sostegno al malato oncologico, inclusi i pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo. A Milano, presso il Centro di Medicina Psicosomatica dell'Ospedale S. Carlo Borromeo, Reiki è utilizzato come tecnica integrativa di rilassamento e analgesia in pazienti affetti da emicrania. Così pure è segnalato l'uso di Reiki in numerosi altri centri, come il California Pacific Medical Center (CA), il Portsmouth Regional Hospital (NY), il Marin General Hospital a nord di S. Francisco (CA) e molti altri. In questi centri, statunitensi e del Canada, Reiki è utilizzato per lo più dal personale infermieristico e dai fisioterapisti e rientra nel curriculum formativo di queste figure professionali. Inoltre è utilizzato anche da volontari. In questi centri Reiki è utilizzato come un "supplemento" e non come un "sostituto" della terapia convenzionale, e quindi come terapia "complementare" e non come terapia "alternativa" alla terapia ufficiale. Viene utilizzato quindi in pazienti con una diagnosi ben circostanziata e che stanno già ricevendo il trattamento ottimale secondo il sistema medico convenzionale."




    3 - Come cura vera e propria

    Anche in questo tipo di utilizzo di solito, ma non necessariamente, il Reiki integra le terapie convenzionali: è il caso per esempio dell'utilizzo nel reparto di pronto soccorso o in sala operatoria (per le sue qualità di antiemorragico, di equilibratore della pressione, ecc.).

    Numerosi esempi di impiego del Reiki in ospedale si trovano in vari paesi e soprattutto negli USA, primo paese occidentale in cui il Reiki si è diffuso.


    Quanto sopra non pretende di essere esaustivo su un argomento in continua evoluzione qual è l'utilizzo del Reiki nella Sanità: piuttosto si vuol fornire un punto di partenza ed un aiuto per chi volesse farsi un'idea della situazione in questo momento. Eventuali segnalazioni sono certamente gradite e verranno integrate, previa verifica.


    Nota:
    Silvia Cecchini, vive a Firenze, è medico (lavora nell'azienda ospedaliera Careggi, presso il Presidio per la Prevenzione Oncologica) e Reiki-master. Il Reiki purtroppo non guarisce tutte le malattie, ma è molto utile in tantissimi casi, e in alcuni casi risolutivo.


    Indirizzo via Pellicceria 3 - 50100 Firenze.
    E-mail [email protected]
    Sito Internet [ http://www.reikinet.it/ ]







     
    .
  5. cri68
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (sadrakan @ 1/8/2008, 17:38)
    Non è necessario avere il primo livello, provate pure perchè neppure io lo ho ricevuto ma i risultati li ho ottenuti lo stesso perchè l'energia la abbiamo tutti nelle ns. mani e nel ns. corpo e questo ve lo posso dimostrare tramite un piccolo esperimento che è anche molto semplice :

    1) Strofinate le mani per 30 secondi velocemente :
    2) mettete le mani diritte una davanti all'altra ad una distanza di circa 30 cm. mantenete la posizione per circa 2 minuti
    ( solo la prima volta poi basta anche meno )
    3) avvicinate piano piano le mani ( dovete farlo veramente piano con un movimento lentissimo tipo 1 cm ogni 30 secondi andate molto adagio e dovreste sentire tra le vs. mani una sorta di resistenza. appena la sentite fermatevi un attimo e cercate di sentirla sempre di più muovendo leggerissimamente le mani avanti e indietro ( movimenti quasi impercettibili tipo 2 mm alla volta ) dovreste aver sentito l'energia che passa nelle vs. mani e quando diventate bravi potrete perfino giocarci facendo una specie di palla tra le mani.

    riuscita!!!!!!!!!! :woot:
    ora che faccio ? :)
     
    .
  6. sadrakan
     
    .

    User deleted


    riuscita!!!!!!!!!! :woot:
    ora che faccio ? :)



    image image

    Grande CRYYYYYYY !!!!!! non è mica facile riuscire al primo colpo !!!! io ci ho messo qualche giorno prima di sentirla...

    adesso che sei certa di avere dell'energia che ti passa tra le mani usala per trattare le ghiandole surrenali come nella foto o le parti dolenti.

    Dovresti sentire nelle mani dopo circa 3/4 minuti che tieni la posizione delle sensazioni tipo formicolio o in alcuni casi del freddo ( tipo brezza ) o come nel mio caso per le ghiandole surrenali una sensasione molto spiacevole quasi di dolore.

    Per sentire queste sensazioni ci vorrà un poco di tempo, non aspettarti di provarle subito la prima volta, ci vuole costanza nel farsi i trattamenti. image fammi sapere come va...
     
    .
  7. cri68
     
    .

    User deleted


    ok..appena trovo la forza x concentrarmi provo.....
    sai oggi sono talmente stanca che nn mi è riuscita la prova come ieri sera! :( ma nn mi perdo d'animo ci riprovo!!!!!

    il formicolio l'ho sentito anche tenendo le mani una difronte all'altra....più o meno lo stesso formicolio sentirò?
    una domanda prima di appoggiare le mani come nella foto che faccio le sfrego come x l'esperimento? 30 secondi?
    ti farò sapere.....
     
    .
  8. sadrakan
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (cri68 @ 5/8/2008, 18:15)
    ok..appena trovo la forza x concentrarmi provo.....
    sai oggi sono talmente stanca che nn mi è riuscita la prova come ieri sera! :( ma nn mi perdo d'animo ci riprovo!!!!!

    il formicolio l'ho sentito anche tenendo le mani una difronte all'altra....più o meno lo stesso formicolio sentirò?
    una domanda prima di appoggiare le mani come nella foto che faccio le sfrego come x l'esperimento? 30 secondi?
    ti farò sapere.....

    ciao cry, image diciamo che più o meno dovresti sentire un formicolio simile anche se dopo un pò di volte che fai i trattamenti dovrebbe essere sempre più intenso, di solito lo senti maggiormente nelle zone dove c'è maggiore bisogno di intervenire insomma nei punti più dolenti. a mè appunto le ghiandole surrenali fanno veramente molto male quando le tratto e per questo volevo provare a vedere se anche altre fibrosfig.... come me avevano la stessa sensazione dolorosa. Troveremmo un altra cosa che ci accomuna. Per quanto riguarda lo sfregamento delle mani fallo pure che serve ad attivare l'energia almeno le prime volte poi una volta che diventa una pratica costante nel tempo non ne dovresti aver più bisogno. ciao e buona giornata. image
     
    .
  9. sakura59
     
    .

    User deleted


    E VAI !!!!!!!!!!!!!! image image image

    dopo tanti tentativi...........CI SONO RIUSCITA ANCH'IO !!!!!!!!!!!!!!!!!!
     
    .
  10. TANY58
     
    .

    User deleted


    GGGGGRRRRRRRRR io no!
     
    .
  11. sakura59
     
    .

    User deleted


    IO HO PROVATO E RIPROVATO UN'INFINITA' DI VOLTE! INSISTI
     
    .
  12. sadrakan
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (TANY58 @ 7/8/2008, 15:48)
    GGGGGRRRRRRRRR io no!

    dai non ti preoccupare... no problem del resto chissà quante volta avrà provato questa ginnasta prima di riuscire in questo esercizio ???? ;) ;) dai che ce la fai ma prova con pazienza e tieni le mani rigide una davanti all'altra movendole veramente pochissimissimissimo in AVANTI fino a raggiungere una distanza di circa 10 cm. dai che poi stappiamo la bottiglia anche per teeeeee

    CITAZIONE (sakura59 @ 7/8/2008, 14:34)
    E VAI !!!!!!!!!!!!!! image image image

    dopo tanti tentativi...........CI SONO RIUSCITA ANCH'IO !!!!!!!!!!!!!!!!!!

    imageimageimage

    wow bravissima facciamo festaaaaaaaaaaaaaaaa


    e il pazzo nella foto è mio marito .... e poi mi chiedono perchè ho la fibro ...... :P
     
    .
  13. LucaGambaForever
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (doctormahony @ 30/6/2008, 21:39)
    Gentilissimi/e

    nel vedere diversi pazienti affetti da fibromialgia mi sembra di avere notato alcune caratteristiche che forse vengono sottovalutate. Vorrei scambiare con voi alcune opinioni per verificare se e come queste cose possano aiutare nella diagnosi della malattia o fornire indizi per la terapia.
    In una buona percentuale di pazienti ho rilevato:

    1) Asimmetria del dolore; es. piu dolore da una parte del corpo rispetto all'altra.

    2) Problemi alla vista: es. strabismo, miopia o presbiopia.

    3) Problemi al cavo orale, in particolar modo per quanto riguarda i denti (magari anche in seguito a operazioni nel cavo orale)..

    4) Il dolore potrebbe essere solo una delle componenti della malattia; diversi pazienti sembrano avere una differente percezione anche della temperatura, dei sapori e degli odori. Ad esempio sembra che ci sia uno sfasamento di qualche grado nella percezione del caldo o del freddo, nel senso che il freddo sembra dare piu fastidio...


    Sono gradite risposte anche magari per creare un questionario nostro appunto per una migliore diagnosi (magari prima che i sintomi peggiorino) o per definire meglio una terapia in base ai bisogni dei pazienti.

    Grazie a voi

    AM

    eccomi...ho trovato solo ora questa sezione.... :P


    1)io ho più dolore a destra,spalla destra,collo,gamba(sciatalgia),zona lombare

    2)sono fortemente ipermetrope e l' occhio destro non vede.Dopo il primo intervento per endometriosi mi si è sfuocata la vista,non vedo da vicino.Dopo il secondo intervento(giuno 2008)e il colpo di frusta(agosto 2008)la sensazione di vista sfuocata è peggiorata molto

    3)diagnosi di blocco temporomandibolare a destra,porto il bite di notte e spesso anche di giorno.
    ho sofferto spesso di tonsilliti e anche adesso la gola si infiamma spesso

    4)sempre dopo l' intervento di quest' anno mi si è molto alterata la percezione del freddo e del caldo,nel senso che anche quest'estate(con temperatura calda),appena c'era una lieve diminuzione della temperatura avvertivo freddo intenso.E non sopportavo il minimo caldo

    aggiungo anche(se può interessare)che sono risultata positiva(i virus sono ancora attivi)al virus della mononucleosi(Epstein-barr),toxoplasmosi,herpes e citomegalovirus...
    ho letto che la FM potrebbe essere scatenata dal virus della monucleosi,comunque penso che una relazione con il sistema immunitario e ormonale ci sia,visto che soffro anche di endometriosi...
    io mi sto curando in questa direzione con l' omeopatia.....
    riguardo ai traumi fisici e psichici di cui doc parlavi in altri post,potrei farti una lista lunga un km......


    ciao e grazie per quello che fai ;)

    Gabry


    CITAZIONE (doctormahony @ 30/7/2008, 00:24)
    Mettendo insieme un quadro cosi allora le cose a me personalmente cambiano aspetto. Non dimentichiamo la presenza in quasi tutte le perosne che vedo di traumi o stress intensi, che vi hanno toccato nell'intimo; non è necessaria una violenza sessuale (anche se caspita, ne vedo molte!!!!), ma comuqnue un qualcosa di intenso e di personale. La malattia fibriomialgia potrebbe essere spiegabile, dal mio punto di vista, cioe quello dello psicologo, o meglio ancora dal MIO personale punto di vista, ora che SPERO DI COMINCIARE A CAPIRCI QUALCOSA DI PIU, in base a una disfunzione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Ovvero, disequilibrio tra sistema simpatico e parasimpatico, disfunzione del sistema ormonale e anche mi sa del sistema immunitario.

    giusto stamattina ho fatto gli esami del sangue per valutare la situazione ormonale in maniera completa(richiesta dal mio omeopata)
    dai che studia studia iniziamo a capirci qualcosa :woot:

    ciao a tutti :D
     
    .
  14. doctormahony
     
    .

    User deleted


    Grazie per avere scritto. Sono tutti pezzi di un puzzle che si cerca di mettere insieme.
    Io ci provo.

    A presto

     
    .
  15. LucaGambaForever
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (doctormahony @ 10/11/2008, 23:50)
    Grazie per avere scritto. Sono tutti pezzi di un puzzle che si cerca di mettere insieme.
    Io ci provo.

    A presto

    gracias :)
     
    .
50 replies since 30/6/2008, 21:39   21530 views
  Share  
.